Roma , martedì, 27. agosto, 2024 15:00 (ACI Stampa).
“Ricordiamo, ad esempio, la grande ‘perdonanza’ che san Celestino V volle concedere a quanti si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila, nei giorni 28 e 29 agosto 1294, sei anni prima che papa Bonifacio VIII istituisse l’Anno Santo. La Chiesa già sperimentava, dunque, la grazia giubilare della misericordia. Ed ancora prima, nel 1216, papa Onorio III aveva accolto la supplica di san Francesco che chiedeva l’indulgenza per quanti avrebbero visitato la Porziuncola nei primi due giorni di agosto. Lo stesso si può affermare per il pellegrinaggio a Santiago di Compostela: infatti Papa Callisto II, nel 1122, concesse di celebrare il Giubileo in quel Santuario ogni volta che la festa dell’apostolo Giacomo cadeva di domenica. E’ bene che tale modalità ‘diffusa’ di celebrazioni giubilari continui, così che la forza del perdono di Dio sostenga e accompagni il cammino delle comunità e delle persone”. Così scrive papa Francesco nel cap. 5 della bolla di indizione giubilare ‘Spes non confundit’, commentato nei mesi scorsi dall’allora arcivescovo della diocesi de L’Aquila, card. Giuseppe Petrocchi: “La notizia della citazione della ‘grande Perdonanza’ di san Celestino V nella Bolla di indizione del Giubileo “accende il cuore degli Aquilani quindi di una città riconoscente verso Dio e verso papa Francesco. Considero questa Bolla per tutta la Chiesa una pietra miliare non soltanto sulla via della sinodalità ma anche sulla strada della Perdonanza… Perciò la speranza cristiana e umana è anche l’anima della Perdonanza Celestiniana, è un punto di riferimento importantissimo, una sorta di bussola che ci consente di orientarci nella vita ecclesiale e sociale”.
Alla vigilia della 730ª Perdonanza Celestiniana, abbiamo chiesto a mons. Antonio D’Angelo, neo arcivescovo metropolita de L’Aquila, di spiegarci il motivo della ‘concessione’ di questa indulgenza: “La Perdonanza Celestiniana è l’indulgenza plenaria concessa proprio a L’Aquila da san Celestino V all’indomani dell’inizio del suo ministero come successore di Pietro, per onorare la memoria di san Giovanni Battista. Il capoluogo d’Abruzzo dal 1294 celebra ogni anno, come previsto nella Bolla pontificia ‘Inter Sanctorum Solemnia’, questa grande festa del perdono dai primi vespri del 28 agosto ai secondi vespri del 29 agosto. San Celestino istituisce la Perdonanza perché ogni cristiano faccia esperienza della misericordia di Dio, un dono necessario alla vita del credente per il suo cammino di fede”.
Per quale motivo la remissione dei peccati è una festa?
“Recentemente ho avuto modo di ribadire che il perdono è medicina necessaria per sostenere il credente lungo il percorso della vita terrena. Senza il perdono diventa difficile trovare quell’equilibrio interiore capace di pesare le cose con verità e giustizia, condizione essenziale per ritrovare costantemente armonia con se stessi e con gli altri. La catena della rabbia, dell’aggressività, della rivalsa potrà essere spezzata solo con il perdono che porta alla vera pace. E’ una festa perché la persona ritrova se stessa, si riabilita per il cammino dell’esistenza, è un’esperienza di risurrezione, una nuova vita”.