Advertisement

Le “Finestre del tempo”, i primi risultati del gruppo di lavoro ungherese su Pio XII

Un gruppo di ricerca ungherese sta lavorando sulla serie “Ebrei” nell’archivio della Seconda Sezione della Segreteria di Stato. Ecco cosa ha trovato

Margherita Slachta | Margherita Slachta, la fondatrice del Servizio Sociale | Wikimedia Commons Margherita Slachta | Margherita Slachta, la fondatrice del Servizio Sociale | Wikimedia Commons

Non ci fu solo la persecuzione degli Ebrei, in Ungheria. Ci furono anche tanti atti di eroismo, attività di salvataggio avvenute tra il 1943 e il 1945 operate dalle Suore del Servizio Sociale. Sono tutte attività documentate nella serie “Ebrei” che si trova nell’archivio della Seconda Sezione della Segreteria di Stato della Santa Sede, ma anche sulla serie "Ungheria", "Cecoslovacchia" e "Germania extracta" sulla quale sta lavorando ormai dallo scorso anno un team di storici, provenienti da varie istituzioni del Paese e coordinati da Krisztina Tóth, delegato dell’Ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede per la cooperazione archivistica.

In particolare, le pubblicazioni riguardano le serie "Ungheria", "Cecoslovacchia" e "Germania extracta", nonché fonti dall'Archivio delle Suore del Servizio Sociale, che si trova in Ungheria. Dalle suppliche e i memoranda inviati da Margherita Slachta al Santo Padre alle azioni della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari e la Segreteria di Stato della Santa Sede a favore degli Ebrei slovacchi, tutte le attività di salvataggio sono documentate. Così come è documentato anche il razzismo e l’antisemitismo presenti nella Chiesa cattolica ungherese e nella vita pubblica del tempo.

La storia in fondo è controversa. Oggi l’Ungheria è uno dei Paesi con la maggior percentuale di popolazione ebraica di Europa, ma la storia della deportazione degli Ebrei ungheresi resta una ferita aperta. All’inizio del 1944, c’erano 725 mila ebrei in Ungheria. Dopo l’annientamento delle comunità ebraiche di Unione Sovietica e Polonia, la comunità ebrea ungherese era la più grande comunità esistente in Europa.

Hitler aveva paura che gli ungheresi abbandonassero il conflitto, e per questo ordinò l’occupazione del Paese. Questo comportava anche l’ordine di procedere alla deportazione degli ebrei di Ungheria, un compito così delicato che la responsabilità venne affidata ad Adolf Eichmann in persona.

Eichmann, per evitare casi come quello della fuga degli ebrei danesi dell’ottobre 1943 e della rivolta del ghetto di Varsavia di aprile – maggio 1943 coinvolse le forze locali dopo averne superato le resistenze e lasciò la capitale per ultima.

Advertisement

Così, il Paese fu diviso in cinque zone più la zona della capitale, rastrellate con la scusa di operazioni belliche. Gli ebrei furono deportati ad Auschwitz, Birkenau e in vari altri campi, per un totale di 438 mila ebrei ungheresi.

Conoscendo questa premessa, si comprende come lo studio degli archivi del tempo di Pio XII siano importanti per l’Ungheria per fare i conti con la storia. Per questo una task force di studiosi, di diverse entità e coordinati dal delegato per la cooperazione archivistica dell’ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede, hanno iniziato un progetto di ricerca che si è cominciato a sviluppare con una raccolta di materiale dagli archivi vaticani lo scorso anno.

Il primo atto concreto di questa task force è il contributo per un centinaio di pagine ad un volume sulle attività di salvataggio degli Ebrei tra il 1943 – 1945 ad opera delle Suore del Servizio Sociale. In queste cento pagine, ci sono fonti commentate e varie note di accompagnamento.

La collaborazione al volume è nata su richiesta della Fondazione István Barankovics, che nel settembre 2024, insieme alla Casa Editrice Gondolat , pubblicherà la raccolta di fonti intitolata in ungherese “Időablakok 1943–1945 - Válogatás a szociális testvérek második világháborús feljegyzéseiből”  [Finestre di tempo 1943–1945 - Una selezione dai documenti della seconda guerra mondiale delle Sorelle del Servizio Sociale], edita da Éva Petrás.

Quasi tutti i documenti raccolti sono pubblicati per la prima volta, e illustrano l'opera ininterrotta e infrangibile - “senza compromessi” – delle Suore del Servizio Sociale sociale nel campo del soccorso umano (salvataggio di persone) e della posizione cattolico-cristiana durante la devastazione della guerra mondiale e il periodo del nuovo inizio.

Il lavoro delle suore viene presentato attraverso la storia di molti membri della Società che hanno vissuto all’epoca e potuto conoscere gli eventi di prima piano. La documentazione riguarda anche il contributo al salvataggio degli Ebrei di Slovacchia di Margherita Slachta, fondatrice e superiora dell’Ordine, la quale si recava a Roma per avere incontri con Pio XII e anche con il Cardinale Spellmann, avvertendo della sorte degli Ebrei Ungheresi.

More in Storie

Attraverso i documenti possiamo conoscere i momenti drammatici e la rischiosa quotidianità logistica delle operazioni di salvataggio degli ebrei a Budapest, il lavoro sociale e caritatevole delle Sorelle, la strategia di autentica presenza sociale attraverso semplici gesti di responsabilità sociale e solidarietà.

Il libro viene pubblicato in occasione dell’Ottantesimo anniversario dell’Olocausto ungherese, e potrebbe essere tradotto in altre lingue nel 2025. In occasione dell’anniversario, la delegata speciale per la cooperazione archivistica organizzerà il prossimo novembre un convegno a Roma presso l’Accademia Ungherese di Roma. Durante il convegno, che avrà il supporto di diversi partner, saranno presentati i risultati della taskforce di ricerca sul tema.