Città del Vaticano , venerdì, 5. febbraio, 2016 11:19 (ACI Stampa).
Il Più santo e il più grande. Il tema della omelia di oggi del Papa a Santa Marta è legata al Vangelo di oggi che presenta Giovanni il Battista.
Come riporta la Radio Vaticana il Papa ha ricordato che il Battista “è l’uomo più grande nato da donna. Il Santo più grande: così Gesù lo ha canonizzato. E finisce in carcere, sgozzato, e l’ultima frase sembra anche di rassegnazione: ‘I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro’. Così finisce ‘l’uomo più grande nato da donna’. Un gran profeta. L’ultimo dei profeti. L’unico al quale è stato concesso di vedere la speranza di Israele”.
Il Papa tenta une riflessione che va oltre il Vangelo e scruta la sua anima:
“Ma ha sofferto in carcere, anche – diciamo la parola – la tortura interiore del dubbio: ‘Ma forse non ho sbagliato? Questo Messia non è come io immaginavo che sarebbe dovuto essere il Messia…’. E ha inviato i suoi discepoli a domandare a Gesù: ‘Ma, dì, dì la verità: sei tu che devi venire?’, perché quel dubbio lo faceva soffrire. ‘Ho sbagliato io nell’annunciare uno che non è? Ho ingannato il popolo?’. La sofferenza, la solitudine interiore di quest’uomo … 'Io, invece, devo diminuire, ma diminuire così: nell’anima, nel corpo … tutto' …”.
La vita del Battista è stata un diminuire: “ Un grande che non cercò la propria gloria, ma quella di Dio” e che finisce in una maniera “tanto prosaica, nell’anonimato”. E conclude: