Rimini , venerdì, 23. agosto, 2024 13:00 (ACI Stampa).
Al Meeting dell'Amicizia tra i popoli, in svolgimento alla fiera di Rimini è andato in scena l'Intelligenza Artificiale con padre Paolo Benanti, docente all'Università Gregoriana di Roma, consigliere di papa Francesco sui temi dell'intelligenza artificiale e dell'etica della tecnologia e membro del Consiglio Onu sull'Intelligenza Artificiale e presidente della Commissione per l'Intelligenza Artificiale; dott. Luca Tagliaretti, direttore esecutivo del Centro europeo di competenza sulla cyber-sicurezza ed il prof. Mario Rasetti, presidente del Consiglio scientifico di Centai, che hanno dibattuto sul tema 'L'essenza dell'intelligenza artificiale. Strumento o limite per la libertà?'
Il 'succo' dell'incontro è stato il fatto che l'invenzione del transistor ha trasformato l'informatica da strumento di potere in mano a pochi ad innovazione diffusa, come ha sintetizzato il prof. Paolo Benant i, in quanto 'sono stati inseriti elementi computazionali in qualsiasi aspetto della nostra vita': “Se la realtà è definita dal software e noi possediamo il bene ma del software abbiamo solo una licenza a chi va usus, abusus e fructus del prodotto ?”.
L'ultima innovazione in campo automobilistico, per esempio, “ha trasformato l'automobile in un oggetto definito dal software. Non si tratta più di acquistare l'oggetto macchina ma di pagare un canone che sblocca tramite software le funzioni volute. Rendersi conto di questo salto nella realtà definita dal software più che dalla materia ci serve per capire le sfide che viviamo. Di fatto oggi acquistiamo un bene ma abbiamo solo in licenza il software che lo rende fungibile. Nel diritto romano, la proprietà era definita come il pieno godimento assoluto di un oggetto o di un'entità corporea. A questi erano associati diversi elementi.
L'usus era il diritto che il possessore aveva di fare uso dell'oggetto secondo la sua destinazione o natura, il fructus era il diritto di ricevere i frutti, cioè lo sfruttamento economico e si riferisce ai frutti che possono essere raccolti periodicamente senza alterare la sostanza del bene stesso, l'abusus era, invece, il diritto di disposizione basato sul potere di modificare, vendere o distruggere l'oggetto o l'entità data".
Con la 'softwarizzazione pervasiva', si rischia di 'perderci il fructus'. "La realtà inizia ad essere definita sempre di più dal software e cambia le catene del potere. Per questo, dobbiamo capire come fare a democratizzare il potere computazionale".