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Parolin al Meeting 2024, tornare a Gesù significa immergersi nella storia

Il messaggio a firma del Segretario di Stato e a nome del Papa

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“Mentre soffiano i gelidi venti della guerra, aggiungendosi a ricorrenti fenomeni di ingiustizia, violenza e disuguaglianza, nonché alla grave emergenza climatica e ad una mutazione antropologica senza precedenti, è imprescindibile fermarsi e chiedersi: c’è qualcosa per cui vale la pena vivere e sperare?” Lo scrive a nome del Papa il cardinale  Segretario di Stato Pietro Parolin al Vescovo di Rimini, Nicolò Anselmi, in occasione della 45.ma edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, in programma a Rimini dal 20 al 25 agosto 2024, sul tema “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”.

In un’ epoca “segnata da problematiche varie e notevoli sfide, dinanzi alle quali riscontriamo talvolta un senso di impotenza, un atteggiamento rinunciatario e passivo che possono condurre a “trascinare la vita” e a lasciarsi travolgere dallo stordimento dell’effimero, fino a perdere il significato dell’esistenza. In questo scenario, perciò, è quanto mai pertinente la scelta di mettersi sulle tracce di ciò che è essenziale” si legge nel testo. 

Parolin ricorda che Papa Francesco “ci esorta a leggere anche le resistenze, le fatiche e le cadute degli uomini e delle donne di oggi come un appello a riflettere, perché il cuore si apra all’incontro con Dio e ciascuno prenda coscienza di sé stesso, del prossimo e della realtà”.

Citando Giussani insieme al Papa, Parolin scrive: “Ritornare all’essenziale che è Gesù non significa evadere dalla realtà ma, al contrario, è la condizione per immergersi davvero nella storia, per affrontarla senza fuggirne le sfide, per trovare il coraggio di rischiare e di amare anche quando sembra che non ne valga la pena, per vivere nel mondo senza timore alcuno”.

Parolin cita Montini,  e parla di un “corale impegno - che- può generare un mondo nuovo, dove finalmente a trionfare sia l’Amore che in Cristo si è manifestato a noi, e l’intero pianeta diventi tempio di fraternità”.

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