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I Congressi Eucaristici Internazionali, Dagli anni '50 a Paolo VI

Nel 1968 Paolo VI decise di raggiungere l'India per partecipare al Congresso Eucaristico Internazionale

Il francobollo commemorativo del Congresso di Rio de Janeiro |  | PD Il francobollo commemorativo del Congresso di Rio de Janeiro | | PD

Dovranno passare ben 14 anni – e la Seconda Guerra Mondiale – per vedere celebrato il 35/mo Congresso Eucaristico Internazionale. La sede scelta è Barcellona, in Spagna, dal 27 maggio al 1° giugno 1952. Questo congresso è anche il primo a svolgersi durante il pontificato di Papa Pio XII. Il Pontefice scelse come suo rappresentante il Cardinale Federico Tedeschini, Arciprete della Basilica di San Pietro e già Nunzio Apostolico in Spagna dal 1921 al 1935.  L'Eucaristia e la pace è il tema scelto per questo congresso eucaristico durante il quale venne conferita l’ordinazione presbiterale nello stadio di Montjuic a 810 diaconi. Al rito parteciparono circa 150 tra cardinali, arcivescovi e vescovi.

E’ il Brasile ad ospitare il 36/mo Congresso Eucaristico Internazionale. Dal 17 al 24 luglio 1955 è Rio de Janeiro la sede scelta per il congresso. Pio XII si fece rappresentare dal Cardinale Benedetto Aloisi Masella, Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano e Prefetto della Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti. In questo congresso fu organizzata una speciale Via Crucis dedicata alla Chiesa del silenzio, a tutte quelle chiese perseguitate nel mondo dai vari regimi comunisti. Ciascuna delle quattordici stazioni era dedicata ai Paesi oppressi dal comunismo: Albania, Germania Est, Stati Baltici, Bulgaria, Cina, Croazia, Corea, Ungheria, Polonia, Romania, Russia, Cecoslovacchia, Jugoslavia e Vietnam. 

Il 37/mo Congresso Eucaristico Internazionale è anche il primo ed unico a svolgersi durante il pontificato di Papa Giovanni XXIII. Si svolse a Monaco di Baviera, in Germania, dal 31 luglio al 7 agosto 1960. E’ il Cardinale Gustavo Testa il Legato chiamato dal Papa a rappresentarlo. Tra coloro che lavorarono per la realizzazione del Congresso vi era anche un giovane sacerdote, Joseph Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI. A Monaco – scrisse Ratzinger – “si è toccato con mano che lo spirito di Pentecoste non è morto. In un mondo che si deve sempre chiamare Babilonia, luogo della confusione delle lingue, nel quale l'uno non comprende l'altro, perché si conosce solo se stessi, si è ripetuto il miracolo di quella mattina che ha visto nascere la Chiesa: uomini di tutte le razze e di tutte le terre si sono compresi nello spirito del Signore; quello spirito che era diffuso nei loro cuori”.

Nel pieno del Concilio Vaticano II, il 38/mo Congresso ebbe luogo in India, a Bombay, dal 28 novembre all’8 dicembre 1964 e fu il primo a svolgersi durante il pontificato di Papa Paolo VI. Come Legato pontificio fu scelto il Cardinale Krikor Bedros XV Agagianian, Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide. Il Congresso vide anche la partecipazione del Papa stesso: Paolo VI infatti raggiunse Bombay in occasione del suo secondo viaggio apostolico internazionale. “Il nostro cuore – disse Paolo VI a organizzatori e volontari - è colmo di ammirazione e gratitudine per il vostro grande risultato nel preparare questo grande evento religioso internazionale. Vi ringraziamo sinceramente per la generosità altruistica con cui avete dedicato i vostri talenti, il vostro tempo e in molti casi i vostri contributi personali, al successo di questo atto universale di adorazione e venerazione del nostro Santissimo Salvatore”.

Anche per l’edizione n.39 del Congresso Eucaristico Internazionale il Papa volle garantire la sua presenza. Paolo VI infatti raggiunse la Colombia e in particolare Bogotà, sede del congresso svoltosi dal 18 al 25 agosto 1968. Il Papa – che si fermò dal 22 al 25 - nominò inoltre suo Legato il Cardinale Giacomo Lercaro, già Arcivescovo di Bologna. Durante il congresso Paolo VI aveva celebrato la Messa per il conferimento dell’ordinazione a duecento tra presbiteri e diaconi. “Sappiamo bene – disse il Papa agli organizzatori - che il vostro sguardo non si è fermato alle manifestazioni esterne; questa preparazione spirituale è stata l'anima vivificante degli atti di quelle moltitudini che hanno riempito di gioia il nostro spirito e il vostro popolo di meritata soddisfazione”.

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