Lille , giovedì, 22. agosto, 2024 15:00 (ACI Stampa).
Quito – capitale dell’Ecuador – sarà teatro del 53/mo Congresso Eucaristico Internazionale dall’8 al 15 settembre prossimi sul tema “La fraternità per guarire il mondo. Voi siete tutti fratelli”. Ma ripercorriamo la storia – iniziata alla fine del XIX Secolo – dei Congressi Eucaristici Internazionali.
Il primo si è svolto a Lille, in Francia, nel 1881. Papa Leone XIII fece pervenire agli organizzatori un messaggio di incoraggiamento. “Cari figli – scriveva il Pontefice, come si legge sul sito web del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali - date attivamente impulso alla vostra opera, reclutate senza posa nuovi aderenti, propagate l’istituzione alla quale vi siete dati. Sforzatevi di ravvivare in tutti questo fuoco celeste che Cristo è venuto a portare sulla terra e che egli ha voluto accendere soprattutto con il Sacramento dell’Eucaristia. E che il Dio di bontà vi ripaghi con un prezzo grande quanto la vostra impresa”.
Il primo Congresso vide la partecipazione di 363 delegati provenienti da Francia, Italia, Belgio, Svizzera e Germania, Olanda, Austria, Spagna, Messico e Cile.
L’anno successivo – siamo nel 1882 – si svolse un secondo Congresso eucaristico internazionale. La scelta della sede cadde ancora sulla Francia, e la città ospitante fu Avignone, che tra il 1309 e 1377 fu sede del papato durante la cosiddetta Cattività Avignonese. 452 i delegati partecipanti al Congresso di Avignone. Al vescovo della città, Leone XIII ribadì in un messaggio che “il fine principale dei Congressi eucaristici è di onorare il Sacro Cuore di Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia”.
Nel periodo dei primi congressi eucaristici internazionali e negli anni immediatamente successivi – è il periodo della Terza Repubblica - la Francia viveva un’epoca contrassegnata da una forte ondata di laicismo e di anticlericalismo, fu ripristinato il divorzio e soppresse diverse congregazioni religiose, tra cui – ancora una volta – la Compagnia di Gesù. Il governo aveva imposto alle congregazioni religiose di richiedere l'autorizzazione per le proprie attività; in caso di mancata richiesta o autorizzazione queste sarebbero state sciolte e i membri allontanati dal territorio francese, cosa che puntualmente avvenne.