Roma , venerdì, 16. agosto, 2024 16:00 (ACI Stampa).
Un detective nell’Inghilterra tardo-vittoriana, un inquisitore del XIII secolo, un sacerdote nella Napoli di fine Ottocento, un commissario capo che si veste sempre di scuro, un ex corsaro dal’occhio acutissimo, un investigatore privato con la medaglietta dell’Immacolata nel portafoglio, e altri ancora…che cos’hanno in comune? Innanzitutto una camera chiusa in cui si trova un cadavere, una vittima che teoricamente lì non avrebbe dovuto trovare la morte.
Poi, hanno in comune la ricerca della verità che si rivela per minutissimi, banali e quasi indistinguibili dettagli. E la ricerca inesausta, da parte del loro creatore-autore del rovesciamento di triti e ritriti luoghi comuni vecchi di secoli, oppure appartenenti all’attuale politically correct o al pensiero unico dominante. Dunque, racconto giallo, capacità di definizione e di evocazione, in poche parole, di un personaggio e di un’epoca, un sostrato forte e radicato della pratica dell’agiografia e della conoscenza della storia della Chiesa. Tutto questo si capisce come sia possibile trovarlo ben amalgamato in un unico scrittore se si considera che si tratta di Rino Cammilleri. Il quale è appena ritornato in libreria con un gustosissimo libro dal titolo “I misteri della camera chiusa”, nella prestigiosa collana del Giallo Mondadori. Una raccolta di racconti (la terza, per la precisione) che raccomandiamo caldamente di leggere in questi giorni di solleone, perché rinfrescanti ma non banali, includenti e deludenti come la maggior parte di quello che possiamo trovare in libreria ora e in gran quantità.
Cammilleri ci ha preso gusto nello scrivere gialli, e in particolare questi fulminanti racconti che contengono un enigma tra i più classici, appunto quello della camera chiusa: come ha fatto l’assassino a uccidere se la vittima è chiusa in una stanza-cella-bagno-camera murata ecc.ecc. senza alcun altro accesso? Una soluzione c’è sempre, ovviamente, ma bisogna possedere un’acutezza e uno sguardo aperto a 360 gradi sia per mettere in pratica il delitto sia per scoprirlo. Quindi ecco la terza “collezione” di racconti che sono una sfida per il lettore appassionato di enigmi, ma anche l’occasione per svelare personalità straordinarie di religiosi, santi, martiri o semplici monaci, novizi, sacerdoti. Alcuni reali, storici, alcuni inventati ma su modelli autentici. E tutto la macchina narrativa dell’autore è messa in moto anche nello smascherare e ribaltare il luogo comune, l’etichettatura, il falso preconcetto, spesso alla rovescia. L’inquisitore, dunque, non è il tenebroso personaggio di una foltissima letteratura, ancora oggi traboccante, crudele, pronto a torturare e a uccidere in nome del potere della Chiesa. E’ invece un uomo di giustizia che vuole evitare le vendette e assicurare a tutti un equo processo. E quando si tratta di descrivere una bella famigliola lo scrittore non esita a mettere in luce la mancanza di educazione che oggi impera, con i bambini lasciati a se stessi senza limiti e talmente protetti che si arriva alla follia. Tutto per tormentare un pover’uomo che fa di tutto per scomparire, per non dare fastidio a nessuno. Basta fare un giro per i ristoranti, nei negozi, nelle spiagge, negli appartamenti…
Ed è anche la vera e propria prova di forza e di resistenza per lo scrittore, come spiega Cammilleri stesso nell’introduzione con piglio ironico e autoironico: “Provate voi, a casa: ammazzate uno, trovate il modo di chiuderlo dentro qualsiasi cosa che abbia quattro pareti e un tetto o coperchio e procurate che la chiusura avvenga dall’interno, poi pregate, che so, vostro cognato di scoprire come avete fatto. E già sarebbe solo metà dell’opera, perché vostro cognato o chi per lui sa già chi è l’assassino, mentre i miei investigatori no”.
Lo sforzo, dunque, è ricominciato e i risultati sono, ancora una volta, eccellenti. I racconti sono scritti in modo puntuale, scorrevole e il linguaggio non è mai banale, ne’ scontato, brillante e spesso divertente, supportato comunque da una documentazione ampia su fatti e personaggi storici. Permettendo, oltretutto, al lettore di farsi un bel viaggio nel tempo, su e giù per i secoli, sempre alla ricerca di un’umanità più autentica, alla luce di un Mistero più grande che abbraccia tutto.