Roma , mercoledì, 14. agosto, 2024 10:00 (ACI Stampa).
I Santi non passano “mai di moda” perché riescono a donarci esempi da seguire per il tempo che stiamo vivendo. Il 14 agosto del 1941 moriva nel campo di concentramento di Auschwitz il frate francescano, “innamorato di Maria”. Fare una sintesi della sua vita è impresa alquanto ardua. Ha toccato tanti temi grazie alla sua spiritualità: l'Immacolata, prima di tutto; e poi la via dell'amore per sentirsi veramente fratelli; e poi le sue imprese editoriali (come la rivista “I cavalieri dell'Immacolata” della Milizia fondata da lui nel 1917). L'elenco continuare potrebbe essere ad libitum. Ma cerchiamo di capire, meglio, l'attualità di questa bellissima figura. Guardiamo al nostro oggi. Ad accompagnarci in questo viaggio, AciStampa ha intervistato padre Raffaele Di Muro, rettore della Pontificia Facoltà di Teologia San Bovanentura-Seraphicum di Roma e direttore della cattedra kolbiana della stessa istituzione accademica.
Padre Di Muro, Kolbe vive il martirio alla vigilia della festa dell'Assunta. Un dato particolare visto il suo amore incondizionato verso la Vergine Maria.
Un dato significativo, sì. Molto. Tutto il suo cammino spirituale ha visto la presenza dell'Immacolata. Sappiamo che l'affidamento all'Immacolata ha per lui un valore inestimabile e, dunque, vive tutta l'intera sua esistenza all'ombra di lei, ponendosi nelle sue mani.