Roma , venerdì, 16. agosto, 2024 12:30 (ACI Stampa).
Si sa, l'estate è sempre un momento di ristoro dal trambusto quotidiano. Cessare, almeno per qualche giorno, il lavoro, è abitudine – almeno per i più – assai diffusa. Chi preferisce un bel viaggio lontano, chi magari qualche meta vicina. Ultimamente, visti i magri tempi, dipende molto dalla disponibilità economica, non possiamo nascondercelo. Ma sono molti, ormai, che decidono, invece, di cogliere questo momento per potersi dedicare, magari, ad attività che – durante l'anno – non si ha tempo di coltivare. E per fare questo, non è proprio indispensabile lasciare la propria città. L'importante è rigenerare lo spirito. Certo, coniugare mente e spirito, in Italia, non è tanto difficile. La nostra terra, il famoso “belpaese”, ci fornisce davvero delle occasioni speciali, e – molte volte – uniche nel panorama europeo.
AciStampa, allora, vi propone un tour immaginario in queste mete che vedono la bellezza coniugarsi con la apiritualità: chiese, conventi, chiostri, che nella natura - vicino al mare, o in montagna - sono ricchi di storia.
In questa ultima puntata, cerchiamo di approfondire il tema dei cammini, dei pellegrinaggi.
Il cammino, nell'immaginario collettivo, muove sempre nell'animo diverse immagini, sentimenti, rimandi. Lo sapeva bene lo scrittore Henry David Thoreau che scrisse: “Sono allarmato quando capita che ho camminato un paio di chilometri nei boschi solo con il corpo, senza arrivarci anche con lo spirito.” Camminare, infatti, per molti non è solo azione del corpo, ma soprattutto dello spirito. Il cammino rappresenta un movimento dell'anima verso la scoperta: non solo di luoghi mai visti, ma di sé stessi. Un viaggio che percorriamo attraverso strade, vie, pellegrinaggi, ma che - in fondo - dietro conservano il sapore della scoperta di sé stessi. Noi, allora, cercatori del silenzio, dell’ascolto di sé (e dunque, di Dio), attraversiamo paesaggi della natura che riescono a donarci uno strumento per poter mettere in pratica tutto ciò.
Così come accade a chiunque abbia intrapreso il famoso “Cammino di Santiago de Compostela”. Come un po’ quasi tutti i cammini ha origine nel Medioevo. Il lungo percorso è lo stesso che i pellegrini del Medioevo intraprendevano, attraverso la Francia e la Spagna, per raggiungere il santuario di Santiago de Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell'Apostolo Giacomo il Maggiore. È una rotta percorsa ininterrottamente fin dal IX secolo, epoca a cui risale la scoperta della tomba di San Giacomo il Maggiore, uno tra i più intimi degli apostoli di Gesù. La tradizione ci parla dell’apparizione di una stella su un campo presso un colle chiamato Libredòn, che indicò ad un eremita del tempo il luogo ove giacevano, dimenticate da secoli, le reliquie del santo. Da tutto ciò deriva il nome della città: Santiago (contrattura iberica di San Giacomo) de Compostela (del campus stellae) a ricordo di quella stella che, come la cometa guidò i Magi a Betlemme, indico a Pelayo (l’eremita) il luogo del sepolcro. Il cosiddetto Cammino Francese, è quello che parte dalla città di Saint-Jean Pied de Port, sul versante francese dei Pirenei, attraversa le regioni di Navarra, La Rioja, Castiglia, Léon e la Galizia. Il percorso è lungo circa 800 km ed è tradizionalmente suddiviso in 25 tappe circa, disposte lungo terreni generalmente sterrati tra boschi ed altipiani.