Roma , sabato, 10. agosto, 2024 14:00 (ACI Stampa).
“Maria
benedicta Tu in mulieribus
La tendenza della psicologia moderna verso la Donna è quella di conside rare l’avvenenza esteriore ed ora istintivamente quella fisica, per averne fasciù no passionale, e meno quella di riconoscere in lei la funzione ideale e vitale di sorella, di vergine, di madre, di “adiutorium simile sibi[”], degna perciò d’ogni ammirazione e rispetto, e d’un amore, che per essere finalizzato al prodigio della procreazione, della vita umana nuova, dovrebbe essere governato dalla legge trascendente del sacro, dell’unico, del perenne, del totale”.
Con queste parole inizia un documento inedito - pubblicato dalla rivista (notiziario n. 87) dell’Istituto Paolo VI di Concesio - scritto da Papa Montini durante il suo pontificato. Il foglio è custodito nell’Archivio dell’Istituto Paolo VI a Concesio, conservato insieme ad altri appunti riguardanti la Madonna in una cartelletta che riporta l’annotazione autografa del pontefice: “Maria”.
Nel piccolo saggio critico che accompagna la pubblicazione, scritto da suor Linda Pocher, si legge: “La connessione Maria-femminile/femminile-Maria è costante lungo la storia del pensiero cristiano: «Fattasi carico del femminile appropriandosi della tipologia ecclesiale, Maria è insieme paradigma alla donna e paradigma alla Chiesa». Tra gli anni ’60 e ’70, Paolo VI vi ricorre soprattutto nel tentativo di contrastare le rivendicazioni dei movimenti femministi, richiamando all’attenzione quella che, dal suo pontificato in poi, sarà presentata dal magistero come la «vera dignità della donna», ovvero «la sublime missione che il Signore le ha affidato» da compiere sull’esempio di Maria”.