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La Chiesa in Asia, la Corea che ospiterà la GMG

Nel 2027, la Corea del Sud ospiterà la Giornata Mondiale della Gioventù. Sarà lì che si guarderà il futuro dell’Asia

Papa Francesco, Corea del Sud | Papa Francesco con un gruppo di coreani | Vatican Media Papa Francesco, Corea del Sud | Papa Francesco con un gruppo di coreani | Vatican Media

Come era successo già con la Germania divisa, anche la Chiesa di Corea non ha mai cambiato i confini delle sue diocesi. Pyongyang è retta formalmente da un amministratore apostolico, che è l’arcivescovo di Seoul, e ogni anno il 25 giugno si tiene la Giornata di Preghiera per la Riconciliazione e l’Unità Nazionale, mentre le spedizioni umanitarie al Nord vengono favorite e portate avanti da missionari coraggiosi.

È una Chiesa profetica, che continua il suo lavoro sul territorio in uno dei momenti più difficili e che si avvicina a passi decisi verso la Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà finalmente in Corea del Sud nel 2027. Era una decisione attesa da tempo, e la Corea del Sud era il luogo designato per la GMG 2020, quando però Papa Francesco guardò a Panama, al centenario della nazione, spostandosi di nuovo in America dopo la tappa europea, e tornando poi in Portogallo per guardare all’Europa. Ma Seoul era pronta da anni, almeno dal 2015, quando si tenne un grande festival della Gioventù, la VI Giornata della Gioventù Asiatica, e Papa Francesco fu invitato e partecipò.

 È un luogo strano, la Corea del Sud, perché l’evangelizzazione è arrivata dalla Cina e attraverso filosofi, non evangelizzatori, che riconobbero nel cristianesimo la migliore religione per il popolo. Un popolo che vive tutte le contraddizioni dell’Asia, dove la competizione e la pressione per i risultati portano ad un altissimo tasso di suicidi, e dove la Chiesa cattolica si deve definire proprio come Chiesa del dialogo tra le generazioni e dei ponti.

Quei ponti con la Corea del Nord che in questi tempi sembrano sempre più difficili. Ogni canale di dialogo è infatti al momento chiuso, e il governo di Seoul ha sospeso parzialmente l’accordo militare dal 19 settembre 2018, che era nato proprio per prevenire scontri accidentali e prevenire le tensioni lungo il confine del 38esimo parallelo, e prevedeva la rimozione di mine antiuomo, posti di guardia, armi e personale da entrambi i lati del confine, e con la creazione di zone cuscinetti militari congiunte.

Seoul dice che Pyongyang non solo ha continuato con i test missilistici e a considerare i rapporti inter-coreani come quelli tra due Paesi ostili e belligeranti, e in fondo si sa che ci vorrebbe un trattato di pace, e non basta l’armistizio che ha concluso la guerra di Corea del 1950 – 1953.

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La Chiesa ha un ruolo importante. Sembrano lontani i tempi in cui, nel 2017, in occasione della prima visita dell’allora presidente USA Trump in Vaticano, il presidente dell’episcopato coreano arrivava a Roma a chiedere udienza al Papa e in segreteria di Stato, perché questi dicessero al presidente USA di avviare un dialogo con la Corea del Nord in modo da alleviare le tensioni.

Sembrano anche lontani i tempi in cui il presidente Moon apriva ai rapporti con Pyongyang, mentre l’ambasciatore di Seoul presso la Santa Sede Kim provava ad aprire contatti per il Vaticano con il lato Nord, e addirittura si pensava ad un passaggio del Papa a Pyongyang.

Per questo, la GMG a Seoul, la seconda in Asia dopo Manila 1995, può essere un segno profetico. La Chiesa cattolica in Corea del Sud ha un suo peso, ma è comunque minoranza. Secondo i dati dell’agenzia Fides, del Dicastero per l’Evangelizzazione, a fine 2022, i fedeli, distribuiti in 16 diocesi erano 5.949.862, con un aumento dello 0,2% (11.817 unità) rispetto all’anno precedente, e rappresentano l’11,3 per cento della popolazione coreana.

Secondo una indagine del “Korean Catholic Pastoral Research Institute”, istituto in seno alla Conferenza episcopale, il numero medio di partecipanti alla Messa domenicale nel 2022 è stato di 699.681, pari all’11,8% di tutti i fedeli. Si tratta di un aumento del 3% rispetto al 2021, e riflette la situazione del 2022, quando le restrizioni alla partecipazione alla Messa domenicale, dovute alla pandemia, sono state revocate. Tuttavia, si nota che nel 2019 i frequentanti erano il 18,3% di tutti i credenti.
Quanto ai preti erano 5.703, con un aumento di 77 rispetto ai 5.626 dell’anno precedente. Nel 2022 sono stati ordinati sacerdoti 96 diaconi, 3 in più rispetto all’anno precedente.

Tra i fedeli laici, il rapporto tra i credenti è: 42,9% maschi (2.551.589) e 57,1% femmine (3.398.273 persone). Per età, la percentuale di credenti di età pari o superiore a 65 anni rappresenta il 26,4%. Nelle aree metropolitane (Seul, Incheon, Suwon, Uijeongbu) abita il 55,9% del totale dei fedeli (3.326.925 persone in tutto). Il numero delle parrocchie (distretti amministrativi dove risiedono i sacerdoti) è di 1.784.

 

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