Singapore , mercoledì, 21. agosto, 2024 14:00 (ACI Stampa).
Nel 2021, la Chiesa di Singapore ha festeggiato il suo duecentesimo anniversario di evangelizzazione. Perché fu l’11 dicembre 1821 che San Laurent Imbert, religioso delle Missioni Estere di Parigi, diventato poi vicario apostolico in Corea e martirizzato nel 1839, sbarcava a Singapore, centro di traffici e scambi già noto e fondato dai britannici appena due anni prima.
Imbert era arrivato sulla punta della penisola malese per incontrare la comunità cattolica che al tempo aveva massimo 12 o 13 individui. Lui stesso, dopo due settimane nel Paese, aveva fatto questo calcolo, e lo aveva inviato in una lettera del 15 dicembre all’allora vicario apostolico del Siam Esprit-Marie-Joseph Florens.
Fu così che iniziò l’evangelizzazione. Da 12-13 cristiani, oggi ci si trova di fronte ad una comunità di circa 360 mila battezzati, il 15 per cento dei 5,7 milioni di abitanti locali. Molta acqua, insomma, è passata sotto i ponti da quel primo rapporto conosciuto e ufficiale del nuovo insediamento di Singapore. Anche la dedicazione della prima chiesa cattolica del Paese al Buon Pastore ha un collegamento diretto con Saint Imbert.
Laurent Imbert era nato a Marignac, in Francia, nel 1796, entrò nel seminario della Società delle Missioni Estere di Parigi nel 1818, fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1819 e già nel 1820 partì per i suoi doveri missionari.
Prima, Imbert si fermò a Penang, dove mancavano insegnanti nel nuovo Collegio Generale, e dove lui operò come insegnante. Quindi, si mosse verso la Cina fermandosi però a Singapore proprio su richiesta del vesvovo Florens, che chiedeva appunto un rapporto sulla situazione dei cattolici nel Paese.