Città del Vaticano , lunedì, 5. agosto, 2024 16:00 (ACI Stampa).
E siamo arrivati alla cura per l’arte. Il Vaticano non ha solo i Musei con la ricchezza del passato, ma anche una Fondazione che guarda al futuro.
“Allo scopo di concorrere sia alla valorizzazione dei beni culturali sia alla promozione di attività e manifestazioni in ambito culturale e artistico, è stata costituita, con Rescriptum ex Audientia Sanctissimi del 5 apr. 2014, la Fondazione per i Beni e le Attività Culturali e Artistiche della Chiesa, che subentra alla Fondazione per i Beni e le Attività Artistiche della Chiesa, costituita nel 2004 e collegata alla Pontificia” si legge nelle Note storiche dell’ Annuario Pontificio. La storia della Fondazione ha origini nel Pontificio Consiglio per la Cultura e nella Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, ma la necessità di riconfigurare la Fondazione è stata motivata dai cambiamenti istituzionali. Benedetto XVI, con il Motu Proprio Pulchritudinis Fidei del 30 lu. 2012, ha unito la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa al Pontificio Consiglio della Cultura.
Oggi la rinnovata Fondazione risulta ora strettamente collegata al Dicastero per la Cultura e l'Educazione per sostenere, anche economicamente e organizzativamente, le iniziative in ambito culturale e artistico promosse dal Dicastero.
Il sito della Fondazione ( a dire il vero non proprio aggiornato) spiega che “all’origine di ogni avventura culturale e artistica c’è la passione: quella dei creatori e artisti, e quella essenziale di coloro che stimolano e sostengono con entusiasmo il loro percorso. Sostieni l’arte, la cultura e la musica come espressione di eccellenza e innovazione, diversità e integrazione”.
Ma cercando bene si trova la radice storica della Fondazione: “bene culturale” è un termine moderno, e nel 1988 Giovanni Paolo II istituì una Commissione con il compito di presiedere alla tutela del patrimonio storico e artistico di tutta la Chiesa.