Città del Vaticano , mercoledì, 3. febbraio, 2016 15:00 (ACI Stampa).
Sei progetti per sei settimane di Quaresima, tutti dedicati a sostenere i 250mila cristiani iracheni. È la campagna lanciata da Aiuto alla Chiesa che Soffre nei 40 giorni di preparazione alla Pasqua.
I progetti promossi sono di diverso tipo, ma con un unico obiettivo: aiutare i cristiani rimasti in Iraq a vivere dignitosamente e a mantenere una fede viva.
La prima settimana è dedicata ai 46 alunni dell’asilo di Aqra gestito dalle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena. Nonostante molte delle religiose siano state esse stesse costrette a lasciare Mosul e la Piana di Ninive a causa dello Stato Islamico, una volta giunte nel Kurdistan iracheno si sono immediatamente spese per aiutare i rifugiati cristiani, occupandosi in particolar modo dell’istruzione e della formazione alla fede dei bambini. Non mancano poi aiuti umanitari, come quelli in favore delle 182 famiglie cristiane rifugiate a Kirkuk (seconda settimana) e delle 135 famiglie cristiane del campo profughi “Vergine Maria” di Bagdad (quinta settimana), che grazie ad ACS riceveranno cibo, acqua, medicine e generatori elettrici.
Aiuto alla Chiesa che Soffre non ha ovviamente tralasciato il sostegno alla pastorale e all’assistenza spirituale, ed in questa Quaresima chiede ai suoi benefattori di aiutare il Centro di Studi Biblici di Ankawa (terza settimana). Prima dell’avanzata di Isis il Centro si trovava a Mosul, dove negli ultimi 15 anni sono stati formati oltre 450 studenti. Ora i 60 alunni costretti a fuggire in Kurdistan hanno bisogno di un sostegno per poter proseguire i loro studi. Al tempo stesso ACS ha promesso di finanziare quattro campi di formazione cristiana per oltre 1100 giovani cristiani che ad Erbil frequenteranno dei corsi tenuti da 25 sacerdoti e 65 suore (quarta settimana).
Infine l’ultima settimana di Quaresima è dedicata al Villaggio Padre Werenfried, il villaggio intitolato al fondatore di ACS perché composto dalle 150 strutture prefabbricate donate tra fine 2014 e inizio 2015 dalla fondazione pontificia a 175 famiglie di rifugiati cristiani. Nate per rispondere all’emergenza, le abitazioni mancavano di adeguate strutture. Ecco perché in questa Quaresima ACS desidera donare agli abitanti del villaggio ulteriori docce e servizi igienici, adatti anche a persone con disabilità.