Città del Vaticano , domenica, 4. agosto, 2024 13:20 (ACI Stampa).
“La lettura ci apre nuovi spazi interiori che ci aiutano ad evitare una chiusura in quelle poche idee ossessive che ci intrappolano in maniera inesorabile. Un’opera letteraria è un testo vivo e sempre fecondo, capace di parlare di nuovo in molti modi e di produrre una sintesi originale con ogni lettore che incontra”. Lo scrive il Papa nella lunga lettera pubblicata oggi dedicata alla letteratura nella formazione.
Il Papa sottolinea che “nel percorso formativo di chi è avviato al ministero ordinato, l’attenzione alla letteratura non trova al momento un’adeguata collocazione. Quest’ultima è spesso considerata, infatti, come una forma di intrattenimento, ovvero come un’espressione minore della cultura che non apparterrebbe al cammino di preparazione e dunque all’esperienza pastorale concreta dei futuri sacerdoti. Tranne poche eccezioni, l’attenzione alla letteratura viene considerata come qualcosa di non essenziale. Al riguardo, desidero affermare che tale impostazione non va bene. È all’origine di una forma di grave impoverimento intellettuale e spirituale dei futuri presbiteri, che vengono in tal modo privati di un accesso privilegiato, tramite appunto la letteratura, al cuore della cultura umana e più nello specifico al cuore dell’essere umano”.
Con la lettera odierna il Pontefice vuole “proporre un radicale cambio di passo circa la grande attenzione che, nel contesto della formazione dei candidati al sacerdozio, si deve prestare alla letteratura”.
“Per un credente che vuole sinceramente entrare in dialogo con la cultura del suo tempo – aggiunge il Papa - la letteratura diventa indispensabile. Il cristianesimo delle origini” aveva “bene intuito la necessità di un serrato confronto con la cultura classica del tempo”.
“Grazie al discernimento evangelico della cultura – scrive ancora Papa Francesco - è possibile riconoscere la presenza dello Spirito nella variegata realtà umana, è possibile, cioè, cogliere il seme già piantato della presenza dello Spirito negli avvenimenti, nelle sensibilità, nei desideri, nelle tensioni profonde dei cuori e dei contesti sociali, culturali e spirituali”.