“La memoria del 2 agosto ci aiuta a sentirci comunità e a non scappare, a non fare finta, a confrontarci con il male ma anche a scegliere di combatterlo. Ci mettiamo assieme di fronte alle terribili conseguenze volute da ignobili forze del male, conseguenza della trama di morte che, vigliaccamente, venne ideata e realizzata da calcoli di potere e di ideologia”.

Lo ha detto il cardinale Zuppi nella messa in suffragio delle vittime del’attentato della strage della Stazione di Bologna, dell’Italicus e del Rapido 904.

“La memoria legata a sofferenze ha sempre una conseguenza atroce, perché ricordare significa riaprire la ferita. Per questo è sempre importante la vicinanza del Signore, che fa sue le nostre ferite perché siamo sempre accompagnati dal suo amore che consola e guarisce. È importante riparare le ferite con la giustizia e il dialogo, perché diventino fonte di luce e sconfiggano il buio”. Ha detto ancora il cardinale arcivescovo di Bologna  e presidente della Cei.

Ed ha aggiunto:“La nostra generazione vive la tentazione di cancellare il male, illudendosi di stare bene rimuovendo il limite e la fragilità, scegliendo di non pensare, di fare finta, pensando che non vedere sia una soluzione, credendo di avere la risposta per tutto”. E soprattutto “la preghiera ci aiuta a non abituarci mai al male, a saperlo riconoscere, a cercare la giustizia che è indispensabile per curare la memoria e per proteggerci da questo”.