Gerusalemme , giovedì, 1. agosto, 2024 16:00 (ACI Stampa).
Quando pensiamo alla Terra Santa, pensiamo ai Crociati, ai grandi eventi storici, fino ad oggi, diciamo la verità, pensiamo a guerre e lotte per la autorità su un luogo o su un altro. Ma uno degli aspetti invece spiritualmente importanti è quello del monachesimo.
A questo tema, con un vero viaggio nei luoghi più significativi, è dedicato il dossier del numero di luglio-agosto della Rivista di Terra Santa.
Sfogliando le prima pagine c’è subito una notizia interessante “alla Terra Santa, spetta una sorta di primato: il primo caso noto di un cristiano che divenne eremita. Parliamo del vescovo Narciso di Gerusalemme (circa 170-215) che, all’inizio del III secolo, si sarebbe ritirato in solitudine nel deserto.
Anche la Vita di Caritone racconta della presenza di eremiti nei pressi del Mar Morto ancor prima che il santo avesse fondato il suo primo monastero, intorno all’anno 330.
Nel corso del IV secolo, nacquero le prime laure, cioè luoghi di vita cenobitica, dove gli eremiti sparsi tra le montagne convergevano settimanalmente per le liturgie e le preghiere comuni. Questi luoghi (San Giorgio in Koziba, San Saba e il monastero delle Tentazioni, solo per citare i più famosi e accessibili) ancora oggi testimoniano la ricchezza della tradizione e un lascito spirituale che continua a fecondare il cristianesimo d’Oriente”.