Città del Vaticano , lunedì, 29. luglio, 2024 16:00 (ACI Stampa).
Una delle fondazioni più interessanti e decisamente profetiche quando fu crata più di 30 anni fa è la fondazione Centesimuns Annus pro Pontifice. Giovanni Paolo II la volle nel 1993, e la istituì con un chirografo. Nel 2004 fu messo a punto il nuovo statuto e “si propone di collaborare allo studio e alla diffusione della dottrina sociale cristiana, come esposta in particolare nell'Enciclica di San Giovanni Paolo II Centesimus Annus”.
L’enciclica era stata promulgata il 1° maggio 1991 in occasione del centenario dell’Enciclica di Leone XIII “Rerum Novarum”.
Mettere al centro l’uomo. Questo il senso del testo del Papa, tanto che “alcune persone particolarmente illuminate” si misero insieme “per unire le forze delle numerose personalità cattoliche ben qualificate nel mondo imprenditoriale e finanziario, per divulgare nella maniera più opportuna i principi basilari della dottrina sociale della Chiesa contenuti nell’Enciclica medesima e nel contempo ricercare nuove fonti per coprire i costi delle attività della Santa Sede dovendo questa rispondere alle diverse crescenti istanze provenienti da tutta la Chiesa, anzi da tutta l’umanità”.
Furono i cardinali Rosalio Josè Castillo Lara e l’allora vescovo Giovanni Lajolo, a mettre insieme le adesione di alcuni imprenditori e banchieri.
A norma di statuto, una sovrintendenza sostanziale sull’attività della Fondazione spetta al Cardinale Presidente dell’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica). Oggi Segretario APSA è il Dott. Fabio Gasperini. Dal mese di maggio dell’anno 2004 sono entrati i primi consiglieri non italiani, a dimostrazione della internazionalità della istituzione. Nella modifica dello statuto approvata nello stesso anno, il numero dei Consiglieri è stato elevato a nove.