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Guatemala, un Congresso Eucaristico Nazionale per i 500 anni di evangelizzazione

Si è tenuto a Quetzaltenango, 206 km a Nord-Ovest dalla capitale, un incontro che ha ricordato la fondazione del primo centro di evangelizzazione del Paese, 500 anni fa

Guatemala 500 | Il logo dei festeggiamenti del Guatemala per i 500 anni di evangelizzazione | Fides Guatemala 500 | Il logo dei festeggiamenti del Guatemala per i 500 anni di evangelizzazione | Fides

Un Congresso Eucaristico Nazionale per celebrare il mezzo millennio di cattolicesimo. Succede a Quetzaltenango, 206 chilometri a Nord Ovest da Città del Guatemala, dove vescovi, sacerdoti e fedeli si sono dati appuntamento per ricordare la fondazione del primo centro di evangelizzazione del Paese. Tema del Congresso è il passo del Vangelo di Giovanni: “Io sono il pane della vita”.

In un messaggio firmato dal vescovo Rodolfo Valenzuela Núñez di Verapaz, presidente della Conferenza Episcopale Guatemalteca,  dal vescovo Antonio Calderón Cruz di Jutiapa, segretario generale, i vescovi del Paese hanno notato che “in 500 anni la Chiesa in tutte le sue comunità è cresciuta e si è allargata, la buona novella di Gesù è stata accolta da numerosi popoli e ci ha fatto crescere nella dignità, consapevoli di quella vita divina che egli ci trasmette e che non finisce con la morte”.

E ancora, i vescovi hanno notato che “la presenza eucaristica di Gesù Cristo e del suo Vangelo hanno illuminato la nostra vita, insieme allo sviluppo della storia della Chiesa nel Guatemala che ha conosciuto momenti di crescita e di splendore, così come momenti di vessazione e persecuzione”.

Nel messaggio, si nota anche che i martiri “versando il loro sangue, hanno dato la misura del valore della fede che ci salva”.

I vescovi si sono soffermati anche sulla figura di San Pedro de San José Betancur, il primo santo del Guatemala e dell’America Centrale, che fu canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2002.

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La celebrazione del cinquecentenario rappresenta per la Chiesa anche “una occasione per avanzare nel risanamento delle ferite e dei disaccordi che si sono verificati e che si verificano ancora oggi”, considerando che l’evangelizzazione avvenne di pari passo con la conquista spagnola, che pure portò con sé il suo costo di morte e sofferenza.

I vescovi hanno sottolineato che “c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la pace, la giustizia e la riconciliazione a cui ci incita il Vangelo di Gesù”, ma che sono consapevoli che “il Signore è presente nella sua Chiesa e ci aiuta”.