Amman , mercoledì, 24. luglio, 2024 12:00 (ACI Stampa).
Fu fondata da Pio XII 75 anni fa, dopo quella che viene chiamata dai palestinesi la Nakba, ovvero la catastrofe, vale a dire l’esodo forzato di migliaia di palestinesi dopo la fondazione dello Stato di Israele. E in quest’anno la Pontificia Missione per la Palestina compie 75 anni, portando avanti il lavoro che fu di Pio XII in una situazione regionale che sembra essersi cristallizzata a 75 anni fa.
Il Giubileo di diamante della missione è stato festeggiato con una messa celebrata dall’arcivescovo Giampietro Dal Toso, nunzio apostolico in Giordania e Cipro, presso la chiesa di Santa Maria di Nazareth a Sweifieh, quartiere situato nella zona occidentale di Amman.
“Ciò che Pio XII ha iniziato continua oggi con Papa Francesco”, ha detto l’arcivescovo Dal Toso nell’omelia, tradotta in arabo da padre Rifat Bader, direttore del Centro Cattolico di Studi e Media.
Pio XII fondò l’opera appunto a seguito della cosiddetta Nakba. A seguito della Fondazione dello Stato di Israele, 700 mila palestinesi si trovarono costretti a lasciare città e villaggi. Il loro destino, così come il “diritto al ritorno” dei loro discendenti, è parte centrale del conflitto ancora in corso tra Israele e Palestina.
L’arcivescovo Dal Toso ha sottolineato che sono stati e continuano ad essere anni di sofferenze, ma “il Signore non ci abbandona, e possiamo vedere il dono più grande che ci ha fatto, suo Figlio. In Cristo c’è la prova che Dio non ci abbandona. Lo ha mandato per salvarci”.