Ricordiamoc che lo scopo principale della sua presenza è stata la partecipazione al termine del pellegrinaggio al santuario mariano di Berdychev, che è il luogo di pellegrinaggio dei cattolici di rito latino in Ucraina. Il Cardinale è stato nominato da Papa Francesco
suo Legato per le celebrazioni riguardanti il pellegrinaggio.
Il comunicato riporta che "nel corso della conversazione, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha ringraziato il Cardinale Parolin per la visita durante la guerra, gli ha raccontato dettagliatamente il servizio svolto dalla Chiesa greco-cattolica ucraina nel contesto degli orrori della guerra, e ha chiesto di portare i ringraziamenti al Santo Padre per gli sforzi profusi dalla Santa Sede per la liberazione dei due sacerdoti greco- cattolici Ivan Levytsky e Bohdan Heleta, che sono stati tenuti in cattività per quasi
due anni e liberati lo scorso 28 giugno in una operazione di scambio di prigionieri. La Santa Sede, e in particolare il Papa all’urbi et orbi di Pasqua, ha chiesto una liberazione degli ostaggi e uno scambio completo dei prigionieri secondo la formula “tutti per tutti”.
Durante la visita nella cattedrale greco-cattolica, il Segretario di Stato vaticano ha incontrato i collaboratori e i fedeli della Curia giunta per pregare. La cattedrale è diventata un rifugio anti-aereo per molti cittadini, specialmente nei primi mesi di guerra. Il Cardinale Parolin e la sua delegazione hanno anche pregato insieme davanti alla tomba di Sua Beatituudine Cardinale Lubomyr Husar, il cui processo di beatificazione è iniziato nel febbraio 2024. Dopo aver visitato la Curia e la residenza dell’Arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, tutti hanno recitato nella cappella la preghiera del Padre Nostro e dell'Ave Maria, invocando la Regina della Pace.
Oggi, invece, si è svolto l’incontro di Parolin con il Consiglio panucraino delle
Chiese e delle organizzazioni religiose. Dopo aver incontrato i governanti, i
leader dello stato ucraino, oggi ha ascoltato la voce del popolo - la voce delle
persone comuni, semplici. E questo "è stato significativo",dice la nota, poiché il Consiglio delle Chiese rappresenta il 75% della popolazione dell’Ucraina.
"Sua Eminenza Parolin è il capo della diplomazia pontificia. Ha sottolineato che, questa diplomazia ha un unico obiettivo - promuovere una pace giusta e prevenire la guerra. La guerra non può mai essere uno strumento per risolvere i problemi contemporanei, perché la guerra è sempre una sconfitta per l'umanità. Pertanto, Sua Eminenza ha dichiarato che il Vaticano, fin dall’inizio, sostiene la Formula di Pace del Presidente dell'Ucraina.
Ovviamente, sostiene specificatamente le aree dove ha competenza, specialmente
nelle questioni umanitarie", aggiunge la nota.
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