Padova , mercoledì, 24. luglio, 2024 14:00 (ACI Stampa).
“«Crediamo»: la prima persona plurale, il noi ecclesiale, è il soggetto della fede. Celebrare Nicea significa innanzitutto e primariamente questo: ripartire dal considerarsi unnoi, lasciando che l’io, tanto seguito da Cartesio in poi, possa essere ricollocato nella societas di relazioni e di persone che ne danno pieno significato”.
Così si legge nella introduzione del nuovo numero di Studia patavina (2/2024), la rivista della Facoltà teologica del Triveneto, con un focus dal titolo Nicea andata e ritorno. Traiettorie di un Concilio, a cura di Chiara Curzel (Istituto superiore di Scienze religiose “Romano Guardini” di Trento) e Maurizio Girolami (Facoltà teologica del Triveneto).
Nel 2025 ricorreranno i 1700 anni dal concilio di Nicea (325 d.C.), il primo evento ecumenico nella storia della cristianità, da cui scaturì una professione di fede condivisa che tuttora rappresenta per i cristiani un elemento in cui identificarsi e trovare unità. La Facoltà teologica del Triveneto ha già organizzato un convegno sul tema (14 ottobre 2024), da cui nascono gli approfondimenti proposti in questo fascicolo.
Il percorso affronta innanzitutto questioni storiche, teologiche, linguistiche, scritturistiche e guarda poi alla recezione di Nicea nel territorio del Nord Est italiano.
In apertura, Emanuela Prinzivalli (Sapienza Università di Roma, Istituto Patristico Augustinianum) delinea un ampio quadro storico-teologico generale delle questioni: studia i prodromi di Nicea, le poche fonti disponibili sul suo andamento, l’innovazione costituita dal Credo niceno.