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L'Arciconfraternita "Preziosissimo Sangue": testimone della Parola di Dio

A Sacrofano, in provincia di Roma, si è svolto l’appuntamento della Koinè del del Preziosissimo Sangue

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Nel primo fine settimana di luglio a Sacrofano, in provincia di Roma, si è svolto l’appuntamento della Koinè del Preziosissimo Sangue, il raduno nazionale della famiglia del Preziosissimo Sangue, introdotto da don Benedetto Labate, direttore provinciale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue:

“Felice e grande quando ti unisci a Dio è il titolo della VII Koinè del Preziosissimo Sangue, che chiude l’anno pastorale 2023-24. L’intero anno ha visto le varie realtà legate alla spiritualità del Sangue di Cristo impegnate su questo tema, accompagnate da alcune figure neotestamentarie richiamate nel libro degli Atti degli Apostoli: Stefano, Paolo, Aquila e Prisca e tanti altri. Dopo il primo anno, durante il quale l’incontro si è svolto nell’aula Paolo VI in Vaticano, con la presenza anche di papa Francesco, ormai questo è un appuntamento per tutti gli amici dei Missionari del Preziosissimo Sangue e delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, che hanno scoperto la bellezza di appartenere ad una famiglia più grande e della possibilità di incontrarsi ogni anno per scambiarsi esperienze, idee e soprattutto amicizia”.

Ed ha ripercorso brevemente la storia: Gaspare del Bufalo (1786-1837), giovane sacerdote romano, fu tra i principali promotori dell’arciconfraternita del ‘Preziosissimo Sangue’, fondata da don Francesco Albertini (1770-1819), poi vescovo di Terracina, nel 1808 presso la chiesa di san Nicola in Carcere con il fine di promuovere la devozione al sangue di Cristo. Al termine della stagione napoleonica, durante la quale fu confinato in Corsica, mons. Albertini pensò all’istituzione di una compagnia di sacerdoti missionari dedita alla predicazione al popolo per promuovere la riforma religiosa e morale della Chiesa: tale congregazione, per volontà di papa Pio VII, ebbe inizio presso
l’abbazia di san Felice di Giano dell’Umbria, in provincia di Perugia, il 15 agosto 1815 ad opera di Gaspare del Bufalo, che fu proclamato santi il 12 giugno 1954 da papa Pio XII.

I sacerdoti della Congregazione del ‘Preziosissimo Sangue’ ebbero rapido sviluppo e svolsero opera di apostolato nelle zone rurali dello Stato Pontificio, soprattutto presso i ‘briganti’. La regola della congregazione, composta di 71 articoli, fu approvata da papa Gregorio XVI il 17 dicembre 1841.

Nello stesso anno i missionari raggiunsero i Paesi del Nord Europa e nel 1844 fu fondata la prima missione negli Stati Uniti d’America. Prendendo spunto da queste brevi note ci facciamo raccontare da don Giacomo Manzo, direttore della ‘Unione Sanguis Christi’ e da Marco Lambertucci, responsabile dell’ufficio stampa della Congregazione dei ‘Missionari Preziosissimo Sangue’ e coordinatore redazionale di ‘Primavera Missionaria’, nonché collaboratore de ‘L’Osservatore Romano’, la storia di questa Congregazione
dedicata al ‘preziosissimo sangue’ in questo mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo:

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“San Gaspare arrivò a sposare proprio questa devozione grazie a Mons. Francesco Albertini, sacerdote romano che, nel 1808, istituì una confraternita dedicata al Preziosissimo Sangue. Gaspare del Bufalo desiderava portare avanti la sua missione di rinnovamento della Chiesa e dei costumi che, ancora oggi dopo più di 200 anni, continua in tutto il mondo, realizzando il suo più grande sogno, come scrive nella Lettera n. 1419: ‘Vedo talvolta nella mia mente una moltitudine di operai evangelici che vanno gradatamente per tutta la terra col calice santo di Redenzione, offrendo al Divin Padre il Divin Sangue…ed insieme applicandolo alle anime’. San Gaspare vede nella
devozione al Sangue di Cristo lo strumento più adatto per la conversione dei peccatori e la via più efficace per alimentare lo zelo apostolico dei pastori, rendendo pienamente fecondi i frutti salutari prodotti da quel Sangue, come si può leggere negli Scritti Spirituali: E’ questa una devozione fondamentale che abbraccia tutte le altre: essa è la base, il sostegno, l’essenza della pietà cattolica, l’arma dei nostri tempi!”

Cosa significa essere Missionari del Preziosissimo Sangue?

“I Missionari del Preziosissimo Sangue prendono parte alla missione apostolica della Chiesa annunciando il mistero di Cristo che ha redento e riconciliato tutti nel suo Sangue, per farli partecipi del Regno di Dio. La vita e lo spirito di san Gaspare sono un valido esempio apostolico per i membri. La coscienza missionaria che egli ebbe delle condizioni e delle necessità del popolo del suo tempo e la sua generosa risposta a esse, animano la vita dei Sodali per rispondere ai segni dei tempi in una creativa fedeltà al suo carisma. Il missionario deve essere un testimone vivente della parola di Dio. La sua testimonianza apostolica sarà efficace, quando si nutrirà della spiritualità del Sangue Prezioso, nelle Sacre Scritture, nella liturgia, nella preghiera e nella tradizione viva della
Chiesa”.

Per quale motivo la missione è un'opera di perseveranza?

“La Congregazione si dedica al ministero della parola secondo lo spirito del Fondatore. Ciascun membro prende parte all’apostolato della Congregazione sia se esercita funzioni amministrative o altri servizi analoghi, sia se porta le sofferenze della malattia o della vecchiaia. Poiché Cristo ha effuso il suo Sangue per tutti riscattandoli ‘da ogni tribù, lingua, popolo e nazione’ (Ap. 5,9) per costituire di tutto il genere umano l’unico popolo di Dio. La nostra Congregazione è spinta dal proprio fine e spirito a realizzare questo piano di salvezza anche attraverso l’apostolato delle missioni estere”.

Con quale scopo Gaspare del Bufalo fondò la Congregazione?

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“Gaspare del Bufalo fondò la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue il 15 agosto 1815 presso l’Abbazia di san Felice a Giano dell’Umbria (PG), con l’obiettivo di promuovere la devozione al Preziosissimo Sangue e dedicarsi alla missione evangelica, particolarmente attraverso le missioni popolari. Gaspare del Bufalo mirava a rinnovare la fede tra le persone, offrendo assistenza spirituale e morale e lavorando per la riforma della vita cristiana e la riconciliazione dei peccatori con Dio”.

Prossimamente sarà beatificato don Giovanni Merlini, ‘consigliere stimato di papa Pio IX e, insieme, missionario tra i briganti della campagna romana cui si faceva prossimo di misericordia e operatore di pace’: in quale modo egli sapeva unire i ‘contrari’?

“Don Giovanni Merlini, terzo moderatore generale della Congregazione e prossimo alla
beatificazione, è stato un grande uomo del discernimento ed era noto per la sua abilità nel saper unire i ‘contrari’, con fermezza e mitezza, tradizione ed innovazione, disciplina e libertà, autorità e servizio. Queste capacità gli hanno consentito di essere un esempio di leader equilibrato, rispettato e amato da tutti, e capace di guidare la Congregazione attraverso le sfide del suo tempo con saggezza ed umanità”.

Quale attualità ha questa Congregazione?

“La Congregazione continua ad avere un’attualità significativa nella Chiesa e nella società
contemporanea abbracciando l’impegno nel difendere la dignità umana, la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato, attraverso la predicazione delle missioni popolari e degli esercizi spirituali al clero e al popolo di Dio; l’attività dell’Unione Sanguis Christi (USC), associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio; il servizio di pastorale giovanile e vocazionale e le opere missionarie sparse in tutto il mondo”.