Pietralcina , martedì, 2. febbraio, 2016 11:00 (ACI Stampa).
Esce oggi in libreria per i tipi della TAU un libro molto particolare su San Pio da Pietralcina. Raffaele Iaria, ne è l’autore. Scrittore e giornalista, sposato con un figlio, si occupa di informazione religiosa, di migrazioni, ed è autore di molti libri.
Con San Pio ha un legame anche affettivo, e il suo libro “Padre Pio, quei giorni a Pietrelcina” ripercorre un periodo poco raccontato della vita del Santo che il Papa ha scelto come testimone del Giubileo della misericordia e le cui spoglie nei prossimi giorni saranno a Roma. Aci Stampa lo ha intervistato.
Di San Pio da Pietrelcina pensiamo di sapere tutto, ci sono tante pubblicazioni. Perchè un testo su "quei giorni"?
“Quei” giorni si riferisce ad un tempo molto ristretto della vita di Padre Pio: la sua ordinazione sacerdotale nel Duomo di Benevento, il 10 agosto 1910, la celebrazione della sua prima messa nella parrocchia di Pietrelcina quattro giorni dopo e l’apparizione delle prime stimmate nei primi giorni di settembre dello stesso anno. Un anno significativo e importante nella vita del frate cappuccino. E poi, sei anni dopo, la partenza per San Giovanni Rotondo dove ha vissuto fino al 1968 anno della sua morte senza mai dimenticare il suo paese natio dove lui si è formato spiritualmente. Pietrelcina, infatti, è stato centrale nella sua vita. Alla nipote disse “tutto è avvenuto là”. “Di Pietrelcina ricordo pietra su pietra”, diceva ai suoi compaesani che lo andavano a trovare: “Pietrelcina la tengo tutta chiusa nel mio cuore”.
Una bibliografia molto vasta su Padre Pio, è vero ma pochi i volumi che hanno parlato della sua vita in questo borgo del Sannio. Ecco perché io sostengo che non si può scrivere di padre Pio se non si va in pellegrinaggio a Pietrelcina dove è nata la vocazione del frate. Un luogo che per questo santo, venerato in tutto il mondo, non è solo quello che gli ha dato i natali. Non è la città che ha rappresentato solo un momento biografico dei suoi 81 anni. Qui ha vissuto circa trent’anni della sua vita con lunghi periodi di permanenza quando alcune sofferenze fisiche lo allontanavano dai conventi cappuccini – durante il periodo di studio e anche dopo la sua ordinazione sacerdotale – che lo ospitavano per respirare l’aria salubre del paese natale".