"La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come il primo genocidio del ventesimo secolo; essa ha colpito il vostro popolo armeno - prima nazione cristiana". La citazione fatta stamane, nella Basilica di San Pietro, fatta da Papa Francesco della dichiarazione comune di Giovanni Paolo II e Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni – datata 27 settembre 2001 – circa il massacro del popolo armeno di 100 anni da parte dei Turchi, non è piaciuta al governo di Ankara: il Ministero degli Esteri turco infatti ha convocato il Nunzio Apostolico in Turchia, Monsignor Antonio Lucibello.

La Turchia non ha mai riconosciuto il massacro, sebbene lo scorso anno l’allora primo ministro ed oggi presidente Recep Tayyp Erdogan abbia formulato ai discendenti delle vittime – per la prima volta – le condoglianze del governo di Ankara.

Il governo turco non ha ancora commentato ufficialmente l’omelia di Papa Francesco. Tuttavia la convocazione del Nunzio Apostolico appare già come una protesta formale per la citazione da parte del Pontefice della dichiarazione comune del 2001.

Il massacro armeno attualmente è stato riconosciuto come tale, oltre che dalla stessa Armenia e dalla Santa Sede, da Argentina, Belgio, Canada, Cile, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Lituania, Libano, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Uruguay e Venezuela.