Muscat , mercoledì, 17. luglio, 2024 16:00 (ACI Stampa).
La prima pietra di un centro di formazione cristiana è stata posata a Muscat, in Oman, lo scorso 5 luglio, rendendo ancora più visibile la presenza della Chiesa cattolica nel Sultanato e ampliando i “servizi” offerti alla piccola comunità cattolica nel Paese.
La notizia non deve passare inosservata, per vari motivi. Il territorio dell’Oman fa parte del Vicariato Apostolico dell’Arabia del Sud, con sede ad Abu Dhabi, amministrato dal vescovo Paolo Martinelli, OFM. Cap. Sono 4 le parrocchie nel Paese, in cui svolgono il loro ministero 12 sacerdoti.
La Legge Fondamentale dell’Oman dichiara l’Islam religione di Stato e la sharia principale fonte della legislazione nazionale. Tuttavia al suo interno è anche affermata la libertà di religione, unitamente al divieto di discriminazioni su base confessionale.
Eppure, fino al febbraio 2023 Santa Sede ed Oman non avevano relazioni diplomatiche. I contatti si erano accelerati dopo la liberazione del salesiano padre Tom Uzhunnalil, che era stato rapito da terroristi in Yemen e che aveva potuto raggiungere Roma dopo un lungo negoziato mediato dal Sultanato dell’Oman e su un aereo dello stesso Sultanato nel 2017.
Ma come nasce la necessità di un nuovo centro per la formazione cristiana? Quando il vescovo Martinelli ha svolto la sua prima visita pastorale in Oman nel febbraio 2023, si notò che la parrocchia dello Spirito Santo di Ghala aveva bisogno di una nuova infrastruttura che potesse fornire spazi dedicati per corsi di catechismo, raduni comunitari e attività parrocchiali, nonché una residenza per i sacerdoti e vari uffici, assicurandosi che la Chiesa potesse continuare a servire efficacemente la sua comunità in crescita.