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Papa Francesco: "L'ambizione è una peste nella vita consacrata"

Il Papa oggi ha ricevuto i partecipanti ai Capitoli Generali di diverse Congregazioni Religiose

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Papa Francesco stamane ha ricevuto i partecipanti ai Capitoli Generali di diverse Congregazioni Religiose: Ordine dei Minimi, Ordine dei Chierici Regolari Minori, Chierici di San Viatore, Missionarie di Sant’Antonio Maria Claret, Suore Riparatrici del Sacro Cuore, Suore Agostiniane del Divino Amore.

Siete – ha osservato Francesco – “un’immagine viva del mistero della Chiesa, in cui a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito Santo per il bene comune di tutti, affinché nel mondo risplenda in tutta la sua luce la bellezza di Cristo”.

Il Papa, nel suo discorso, ha sottolineato due aspetti: bellezza e semplicità. Per quanto riguarda la bellezza, le storie delle diverse congregazioni trasudano “bellezza, perché in esse traspare la grazia del volto di Dio”. I fondatori “sotto l’impulso dello Spirito Santo, hanno saputo cogliere i tratti di questa bellezza, e corrispondervi in modi diversi, secondo i bisogni delle loro epoche, scrivendo pagine meravigliose di carità concreta, di coraggio, di creatività e di profezia, spendendosi nella cura dei deboli, dei malati, dei vecchi e dei bambini, nella formazione dei giovani, nell’annuncio missionario e nell’impegno sociale; pagine che oggi sono affidate a voi, perché continuiate l’opera da loro iniziata. L’invito, nei vostri lavori capitolari, è a raccogliere il loro testimone e a continuare come loro a ricercare e seminare la bellezza di Cristo nella concretezza delle pieghe della storia, mettendovi prima di tutto in ascolto dell’Amore che li ha animati, e lasciandovi poi interrogare dalle modalità con cui vi hanno corrisposto: da ciò che hanno scelto e da ciò a cui hanno rinunciato, magari con sofferenza, per essere per i loro contemporanei specchio terso del volto di Dio”.

In riferimento alla semplicità, il Pontefice ne ha ribadito l’importanza poiché ogni fondatore ha “scelto l’essenziale e ha rinunciato al superfluo, lasciandosi forgiare giorno per giorno dalla semplicità dell’amore di Dio che risplende nel Vangelo. L’’amore di Dio è semplice e la sua bellezza è semplice, non è una bellezza sofisticata. È semplice, è alla mano”.

Il Papa ha poi messo in guardia dalla “ambizione, una peste nella vita consacrata; è brutta l’invidia in una vita comunitaria; pretese, rigidità e qualsiasi altra brutta tentazione di autoreferenzialità”.

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Infine il riferimento all’obbedienza. “È una missione grande. E il Padre la affida a voi, membra fragili del corpo del suo Figlio, proprio perché attraverso il vostro sì umile appaia la potenza della sua tenerezza, che va oltre ogni possibilità, e che permea la storia di ciascuna delle vostre comunità. E non lasciare la preghiera, una preghiera dal cuore; non lasciare i momenti davanti al tabernacolo parlando con il Signore, parlando al Signore e lasciando che il Signore parli a noi. Ma la preghiera dal cuore: non quella dei pappagalli. Quella che viene dal cuore e che ci fa andare avanti nella strada del Signore”, ha concluso il Papa.