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Papa Francesco, ci vuole "comunione e sobrietà"

Papa Francesco all'Angelus di oggi: “Il Vangelo non si annuncia da soli, ma insieme, come comunità, e per farlo è importante saper custodire la sobrietà"

Papa Francesco | Papa Francesco | Credit Vatican Media Papa Francesco | Papa Francesco | Credit Vatican Media

“Il Vangelo non si annuncia da soli, ma insieme, come comunità, e per farlo è importante saper custodire la sobrietà: saper essere sobri nell'uso delle cose, condividendo le risorse, le capacità e i doni, e facendo a meno del superfluo, per essere liberi, e perché tutti abbiano ciò che serve a vivere in modo dignitoso e a contribuire attivamente alla missione” così Papa Francesco, oggi, nel commento alla liturgia domenicale prima della recita dell'Angelus alle dodici di oggi in Piazza San Pietro. 

E poi, ha ricordato cosa vuol dire “essere sobri nei pensieri e nei sentimenti”: vuol dire abbandonare “le proprie visioni parziali, i preconcetti e la rigidità” che “appesantiscono e intraprendono il cammino per favorire invece il confronto e l'ascolto, e rendere così più efficace la testimonianza”. E Papa Francesco fa l'esempio di ciò che accade nelle famiglie e nelle comunità religiose “quando ci si accontenta del necessario”: anche “con poco, con l'aiuto di Dio, si riesce ad andare avanti e ad andare d'accordo, condividendo quello che c'è, rinunciando tutto a qualcosa e sostenendo la vicenda”. Questa è la strada che indica il Pontefice.

Una famiglia o una comunità che riesce a vivere in questo modo - sottolinea Papa Francesco - riesce a creare “attorno a sé un ambiente ricco d'amore, in cui è più facile aprirsi alla fede e alle novità del Vangelo, e da cui si riparte”. migliori, più sereni”. Importante è avere nessun protagonista perché “ognuno va per conto suo”, “se non ci si ascolta, se prevalgono l'individualismo e l'invidia, l'aria si fa pesante, la vita difficile, e gli incontri diventano più occasione di inquietudine, di tristezza e di scoraggiamento che di gioia”. 

“Sento il gusto di annunciare il Vangelo, di portare là dove vivo, la gioia e la luce che vengono dall'incontro con il Signore? Per farlo, il mio impegno è camminare assieme agli altri, condividendo le loro idee e capacità, con mente aperta e cuore generoso?  E infine: così coltivare uno stile di vita sobrio e attento ai bisogni dei fratelli?”.  Sono queste le domande che Papa Francesco ha posto all'Angelus di oggi. 

Dopo la preghiera, Papa Francesco ha salutato: i partecipanti al Congresso internazionale dei laici dell'Ordine di Sant'Agostino; le suore della Sacra Famiglia di Nazaret "che celebrano il capitolo generale"; i giovani di Lusson (Alto Adige); il Consiglio dei giovani del Mediterraneo che "si richiamano al messaggio del venerabile Giorgio La Pira"; e i partecipanti al Corso internazionale per formatori Regnum Christi; e, in fine, i fedeli polacchi radunati al Santuario della Madonna Nera di Częstochowa.

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Inoltre, ha ricordato, nella "Domenica del mare" di pregare "per coloro che lavorano nel settore marittimo". 

Infine, ha ricordato le popolazioni che vivono la guerra: l'Ucraina; la Palestina, Israele, Myanmar. Popolazioni che affida alla Vergine del Carmelo (il 16 luglio, la memoria): "possa donare loro conforto e ottenga la pace".