Città del Vaticano , martedì, 9. luglio, 2024 14:00 (ACI Stampa).
Ci stiamo avvicinando all'apertura della Porta Santa per il Giubileo del 2025, il secondo di questo millennio, anche se un altro Anno Santo è stato celebrato. Ma il Giubileo, quello che si lega alla tradizione ebraica è quello che si celebra ogni 25 anni.
Quello i cui piccoli oggetti, i gadgets come si dice oggi, si tramandano da padre in figlio, quello che fa sentire dei veri "pellegrini" ad Limina Petri. Pellegrini che nei secoli hanno sempre cambiato stile, costumi e comportamento, ma che alla fine vogliono tutti la stessa cosa: conoscere Pietro. Vedere il Vicario di Cristo e conoscere la sua vita, incrociare lo sguardo con lui. Certo oggi sembra un po' tutto una manifestazione pop. Ma anche qualche decina di anni fa tutto sembrava un po' strano agli osservatori, ai vaticanisti ante litteram, ai nostri "padri" nel mestiere di cronisti di una umanità sempre nuova e sempre uguale che si affaccia al balcone della storia.
Ed è per questo che ho ripreso le pagine di un grande vaticanista, o meglio di un grande cronista di Roma, uno scrittore raffinato che fu anche "romanista" cultore cioè di una città che pur non essendo la sua, era di origine veneta, lo ha avvolto con passione. Silvio Negro era nato nel 1897 ed è morto nel 1959. La sua Roma come immaginate è molto lontana da quella di oggi. Eppure a ben guardare tante cose si somigliano se si toglie la "crosta" creata dal turismo di massa di persone inconsapevoli. Sotto la "crosta" Roma c'è ancora. E soprattutto c'è il Vaticano. Quel " Vaticano Minore" che Negro seppe raccontare con eleganza e lucidità.
Uno dei suoi libri più famosi si chiama proprio così: Vaticano Minore. L'Editore Neri Pozza ogni tanto ristampa alcune dei libri di Negro, ma forse dovrebbe farlo di più. Al momento Vaticano Minore si trova solo tra i libri antichi. Noi abbiamo scelto di curiosare tra le pagine di questo libro in una edizione del 1963. Poco dopo la morte di Negro.
E iniziamo propio dai pellegrini, anche se non quelli di un Anno Santo in particolare, anche se Negro aveva "chiuso" le pagine nel 1950.