Trieste , mercoledì, 3. luglio, 2024 18:20 (ACI Stampa).
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, aprono la 50esima edizione della Settimana Sociale dei Cattolici. Previsti e attesi quasi mille delegati provenienti dalle diocesi italiane per questo evento speciale a Trieste che parte oggi , mercoledì 3, e finisce domenica 7 luglio, con Papa Francesco.
La cerimonia di apertura della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, prevista per il pomeriggio di oggi dalle 17 con l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è tenuta al Generali Convention Center e non in piazza Unità d’Italia come invece era programmato fino a questa mattina, a causa di condizioni meteo avverse.
“Ringrazio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la sua presenza che onora questa Settimana e lo ringrazio per il suo servizio di custode e garante della democrazia e dei valori della nostra Repubblica e dell’Europa”, dice il Cardinale Zuppi.
“Siamo molto contenti di questo prestigioso traguardo. Dal 1907 a oggi il cattolicesimo italiano non è rimasto a guardare, non si è chiuso in sacrestia, non si è fatto ridurre a un intimismo individualista o al culto del benessere individuale, ma ha sentito come propri i temi sociali, si è lasciato ferire da questi per progredire verso un ordine sociale e politico la cui anima sia la carità sociale. Ha pensato e operato non per sé ma per il bene comune del popolo italiano. E il bene comune non è quello che vale di meno, ma è quello più prezioso proprio perché l’unico di cui tutti hanno bisogno e che dona valore a quello personale. Andiamo fieri di questa storia e siamo felici di vivere questi giorni a Trieste, in una terra di confine, segnata dal dialogo interculturale, ecumenico e interreligioso, da tanta sapienza antica e recente, porta che unisce est e ovest, nord e sud, ma anche terra segnata da ferite profonde che non si sono del tutto rimarginate. I troppi morti ci ammoniscono a non accettare i semi antichi e nuovi di odio e pregiudizio”, commenta il Presidente della CEI.
“La Chiesa è madre di tutti, perché solo guidata dal Vangelo. Leggere e qualificare le sue posizioni in un’ottica politica, deformando e immiserendo le sue scelte a convenienze o partigianerie, non fa comprendere la sua visione che avrà sempre e solo al centro la persona, senza aggettivi o limiti”, questo il cuore del suo discorso.