Città del Vaticano , giovedì, 4. luglio, 2024 10:00 (ACI Stampa).
Fu una notte tragica quella tra il 9 e il 10 luglio del 1860 a Damasco, in Siria. Fu una notte di martiro per Emanuele Ruiz e 7 Compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, e Francesco, Abdel Mooti e Raffaele Massabki, laici che lavoravano con loro. Un gruppo di miliziani drusi, animati da un radicato odio antireligioso, provenienti dal Libano e diretti in Siria, raggiunsero la città di Damasco, seminando ovunque distruzione e morte. Obiettivo principale del loro odium fidei fu l’intera comunità cristiana residente in città, e in modo particolare il convento e la chiesa francescana di San Paolo.
Gli otto missionari francescani, sette spagnoli e un austriaco, svolgevano la loro vita comunitaria nel convento di Damasco. I Drusi, setta religiosa di origine musulmana sciita, in preda al loro fanatismo di insofferenza religiosa, scoppiato negli anni 1845-46 e poi specialmente nel 1860, contro il cristianesimo, percorsero con furia omicida la città, facendo stragi di cristiani.
La storia racconta di un traditore che segnalò una porticina secondaria, che nessuno aveva pensato di sprangare, permettendo ai fanatici fondamentalisti islamici, di massacrare tutti a colpi di scimitarra. I tre laici erano particolarmente stimati nella comunità maronita, fedelissimi con le loro famiglie.
Il racconto del martirio è tragico, con l'irruzione in piena notte. I laici furono chiamati per nome e invogliati dai fondamentalisti ad abiurare la fede cristiana e ritornare a quella islamica, così avrebbero avuto salva la vita, ma essi singolarmente rifiutarono con parole di fede genuina e convinta e furono massacrati a colpi di scimitarra, sciabola, mazze ferrate.
Il processo di beatificazione per i francescani inizia nel 1885 e nel 1926, a causa conclusa, si fissò la data della solenne beatificazione per il 10 ottobre. L'episcopato maronita presentò a papa Pio XI una urgente istanza, affinché i tre fratelli Massabki maroniti, fossero accomunati nella gloria ai padri francescani, come lo furono nella vita e nel martirio.