Belgrado , giovedì, 27. giugno, 2024 18:00 (ACI Stampa).
Una nuova sede a Roma, inaugurata il 21 giugno alla presenza del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano; un nuovo segretario generale, il Rev. Antonio Ammirati, che già da cinque anni e mezzo presta servizio come vicesegretario e portavoce e che ha curato il trasferimento della sede a Roma; e le sfide del futuro, tra quelle note come Sinodo e Giubileo, a quelle meno note come il rinnovo della Charta Œecumenica, fino anche alla discussione su un eventuale cambiamento degli Statuti in forma più regionale, ipotesi questa che però andrebbe forse a tradire le intenzioni iniziali dell’organismo. Fatto sta che è tempo di cambiamenti per il Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, che ha terminato il 27 giugno la sua assemblea plenaria.
Tre giorni a Belgrado, accolti dall’arcivescovo Ladislav Nemet, vicepresidente del CCEE, per parlare delle sfide dell’Europa discutendo del tema “Pellegrini di Speranza. Per una Chiesa sinodale e missionaria”. Ma soprattutto per certificare il nuovo inizio del Consiglio, che dopo 53 anni in Svizzera, prima a Coira e poi per 47 anni a San Gallo, ha spostato la sua sede a Roma, per essere più vicini al Papa, diventare un hub per i vescovi europei che passano dalla città eterna e magari – perché no – stabilire rapporti di consulenza per essere più efficaci nell’affrontare le sfide europee.
Il Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa (CCEE) è composto dai presidenti delle conferenze episcopali europee, intese in senso geografico. Si va dunque, dal Portogallo alla Russia, per un totale di 33 presidenti cui si aggiungono sei rappresentanti di Chiese locali che non hanno una conferenza episcopale dedicata. A differenza della COMECE, il suo compito è prettamente pastorale, e la sua membership si rinnova con il rinnovo dei presidenti delle Conferenze Episcopali.
Se il momento dell’inaugurazione a Roma, alla presenza di molti ambasciatori di Europa presso la Santa Sede, ha rappresentato un momento storico, la nomina del nuovo segretario generale dell’organizzazione segna un cambiamento nel segno della continuità: lascia il Rev. Martin Michaliček, che era stato nominato nel 2018 e che ha avuto una proroga di sei mesi del suo mandato per terminare la transizione a Roma, e viene nominato al suo posto il Rev. Antonio Ammirati, che dal 2018 è vice-segretario e portavoce del CCEE.
Ammirati, classe 1974, ha lavorato dal 2002 al 2014 presso l’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, in particolare nella gestione del settore televisivo e come regista della trasmissione della Santa Messa domenicale su RaiUno. È stato consulente del TG1 per le dirette delle celebrazioni papali e consulente dei programmi religiosi della Rai.