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Domenica del Mare, “Il ministero del mare può aiutare a portare la periferia al centro”

Il Cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, invia un messaggio per la domenica del mare

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L’apostolato del mare è un lavoro oscuro.  I cappellani del mare si trovano ad essere di supporto per lavoratori a lungo sradicati dalle loro case, che restano in mare per mesi in condizioni di lavoro difficilissime e con contratti che alimentano l’incertezza per il futuro. La pandemia ha persino incrementato il senso di isolamento di questi lavoratori, rimasti per mesi davvero isolati o impossibilitati anche ad attraccare.

Dal 1920, l’Apostolato del Mare è diventata una realtà “istituzionalizzata” nella Chiesa, e ogni anno si celebra la domenica del mare nella seconda domenica di luglio, che quest’anno cade il 14 luglio. È per questa occasione che il Cardinale Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, indirizza un messaggio.

L’Apostolato del Mare, conosciuto come Stella Maris, era prima inserito all’interno del Pontificio Consiglio dei Migranti, ed è stato poi assorbito dal Dicastero guidato dal Cardinale Czerny. In occasione della Domenica del Mare, ci sono anche varie iniziative di ambito diocesano.

Il cardinale ricorda che la Domenica del Mare serve a richiamare l’attenzione su “tutti coloro che svolgono questo lavoro”, ovvero “gli equipaggi delle navi che trasportano beni e quanti le ormeggiano al molo, i lavoratori portuali, gli operatori dei rimorchiatori e gli stivatori, la guardia costiera, il personale dedito al traffico marittimo e al salvataggio, gli agenti doganali e i pescatori, nonché tutti coloro con cui collaborano e le loro famiglie e comunità”.

Si tratta – scrive Czerny – di “diversi milioni di lavoratori”, che si assentano “mesi e perfino anni” dalla propria terra e dalla propria famiglia, ed è vero che “il salario può rendere convenienti questi sacrifici, ma tale vantaggio può essere minacciato da ingiustizie, sfruttamento e disuguaglianza”.

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Sottolineando l’impegno dei tanti volontari perché i diritti dei lavoratori del mare siano riconosciuti, il Cardinale Czerny ricorda che “il ministero del mare può aiutare in molti modi a portare la periferia al centro, per esempio: incontrando la gente di mare di persona e nella preghiera; migliorando le condizioni materiali e spirituali dei lavoratori; promovendo la dignità e i diritti dei lavoratori; e sostenendo relazioni e politiche internazionali rafforzate per tutelare i diritti umani di quanti viaggiano e lavorano lontano dalla loro famiglia e dalla loro terra”.

Nel messaggio, si ricorda anche che “il cristianesimo si è diffuso via mare fino a terre lontane; non c’era altra scelta. Oggi la Chiesa può trarre ispirazione dagli abitanti delle comunità costiere che furono le prime ad ascoltare il nuovissimo messaggio di Cristo da apostoli e altri missionari che viaggiavano per mare”.

Invitando ad un impegno comune, il Cardinale Czerny conclude: “Possa il popolo del mare sentirsi parte della Chiesa ovunque vada!”