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I soci del Circolo San Pietro da Papa Francesco

“State attenti a non “musealizzare” la vostra storia, a non “sterilizzare” le radici! La memoria è organo del futuro, a patto che le radici rimangano vive e vegete”.

L'udienza ai soci del Circolo San Pietro | L'udienza ai soci del Circolo San Pietro | Credit Vatican Media L'udienza ai soci del Circolo San Pietro | L'udienza ai soci del Circolo San Pietro | Credit Vatican Media

“Mi piace sempre incontrarvi perché l'udienza con voi è all'insegna della gratitudine, che è il “gusto” bello della vita. Quando accolgo il Circolo San Pietro, sento gratitudine per il servizio che fate ai poveri di Roma. E so che lo fate a nome del Papa, a nome della santa madre Chiesa” con queste parole Papa Francesco ha accolto questa mattina - in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano - i soci del Circolo San Pietro. 

Il Pontefice ha ringraziato per il dono di un  libro che raccoglie i documenti dei Papi che si sono susseguiti in 155 anni di storia del Circolo: un testo “importante per la memoria delle radici. Le radici sono fondamentali: senza radici non c'è vita, non c'è futuro. La floridezza delle foglie è legata alla buona salute delle radici. Perciò, lodo questo lavoro e vi ringrazio”, ha tenuto a precisare Papa Francesco.

Ma non c'è spazio solo per il passato: “state attenti a non “musealizzare” la vostra storia, a non “sterilizzare” le radici! La memoria è organo del futuro, a patto che le radici restano vive e vegete. Per questo vi incoraggiamo a trasmettere il vostro patrimonio di valori e di esperienze ai giovani” .

Nell'udienza di oggi, il Papa ha anche ricordato la figura del Beato Pier Giorgio Frassati , “che a Torino andava nelle case dei poveri a portare aiuto”. Ed è proprio la carità ad essere al centro dei pensieri del Pontefice: “L'anno prossimo sarà l'Anno Santo. Roma è piena di cantieri; bene, ci vogliono anche questi. Ma il “cantiere” che non può mancare è quello della carità! I pellegrini ei turisti che vengono a Roma dovrebbero “respirare” l'aria della carità cristiana, che non è solo assistenza, è cura della dignità, è vicinanza, è condivisione vissuta, senza pubblicità, senza riflettori”.

 

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