Città del Vaticano , lunedì, 24. giugno, 2024 14:00 (ACI Stampa).
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha già fatto sapere che l’accordo sino-vaticano per la nomina dei vescovi verrà rinnovato alla sua scadenza, ad ottobre. Non ha detto in quali modalità, ma dovrebbe essere un accordo ancora provvisorio, e ancora di due anni, e non di quattro, come si era discusso. Intanto, in Cina prosegue il trend positivo che ha visto all’inizio dell’anno tre nomine episcopali sulla base dell’accordo, in chiara crescita rispetto alle sei nomine nei sei anni precedenti. Così, il 22 giugno, Giuseppe Yang Yongqjang è stato nominato vescovo di Hangzhou. Per la prima volta, la nuova nomina riguarda qualcuno che era già vescovo.
Come se la decisione del governo cinese di trasferire il vescovo Shen Bin a Shanghai, sanata poi dalla nomina del Papa, fosse una sorta di prova generale. Shen Bin è poi venuto a Roma, ha tenuto una relazione ad una conferenza sui 100 anni del Concilio di Shanghai che era piena di retorica del partito comunista, e intanto Pechino faceva i conti con quella che era la terminologia cristiana.
Circa un mese fa, sembra che ci sia stato un incontro sino-vaticano a Roma, per la prima volta, per discutere del rinnovo dell’accordo. Come sempre, non ci sono state comunicazioni ufficiali. Ma il fatto che il Cardinale Parolin abbia menzionato che l’accordo sarà rinnovato testimonia che, in fondo, dei passi avanti sono stati fatti. E un dettaglio della nomina di Yongqjang a Hangzhou fa capire che, sì, anche la composizione delle diocesi era sul tavolo.
La Chiesa cattolica in Cina contava 20 arcidiocesi, 96 diocesi (incluse Macao, Hong Kong, Baotou e Bameng), 29 prefetture apostoliche e 2 amministrazioni ecclesiastiche. Le autorità cinesi hanno invece creato una geografia di 104 diocesi (escluse Macao e Hong Kong) delineate secondo i confini dell’amministrazione civile, ed escludendo i ranghi presenti nella Chiesa cattolica, che considerano anche arcidiocesi, metropolie e prefetture appunto. La Santa Sede sembra sia disponibile a rivedere la distribuzione delle diocesi guardando anche ad una contiguità territoriale con le amministrazioni locali cinesi.
Sono tutte premesse necessarie a comprendere cosa c’è in gioco con questa nuova nomina, la quarta a partire dal 2023. Yongqjang, 54 anni, è stato uno dei due vescovi che hanno partecipato al Sinodo lo scorso ottobre. Sacerdote dal 1995, era coadiutore di Zhoucun – nomina condivisa da Roma – dal 2010 ed era vescovo della diocesi dalla morte del vescovo Giuseppe Ma Xuesheng, come previsto dal suo status di coadiutore.