Carpi , domenica, 23. giugno, 2024 10:00 (ACI Stampa).
Nel racconto del miracolo della tempesta sedata ascoltiamo il comando imperioso di Gesù, con il quale si impone al vento e comanda al mare: “Taci, calmati!. Il vento cessò e ci fu grande calma”. Si tratta di parole che risuonano benefiche ai nostri orecchi e ci portano, ancora una volta, ad interrogarci sul mistero della persona che si nasconde dietro a queste manifestazioni di grandezza e di potenza: “Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare obbediscono?”. E la risposta è una e una sola. E’ il Salvatore del mondo, perchè è Dio e Signore che sostiene la storia.
Dall’episodio emerge un messaggio di fiducia che non ha perso nulla della sua forza e tocca anche la Chiesa di oggi, sbattuta dal vento delle contraddizioni e della prova, che prendono l nome di relativismo religioso e morale, soggettivismo, confusione, scoraggiamento. I flutti del mare si riversano fin dentro la barca, dando, a volte, l’impressione del naufragio imminente. Ma noi non dobbiamo avere paura! Nel corso della sua bimillenaria storia ci sono sempre state persone, cosi dette di cultura, che hanno data per scontata la prossima fine della Chiesa e la liquidazione della fede, ma poi sono state sempre clamorosamente smentite. Il merito non è nostro, ma di Cristo perchè è Lui che tiene il timone della Chiesa.
Ma la tempesta non è solo nella Chiesa, essa è anche nel nostro cuore a causa delle nostre incoerenze e fallimenti e della situazione in cui si trova l’umanità. Tutto sembra crollare. E’ il momento di accogliere l’invito che ha liturgia oggi ci rivolge e ridestare la nostra preghiera, ritrovando il dialogo con il Signore e impegnandoci a ricercarlo ad ogni costo. Egli attende solo che noi, come hanno fatto gli apostoli, gli rivolgiamo il nostro grido fiducioso: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”. La fiducia in Lui, anche se non sempre porta al superamento di ogni difficoltà, reca tuttavia la pace in mezzo ai contrasti, come ci è stato ricordato nel salmo responsabile: Nell’angustia gridarono al Signore, ed egli li fece uscire dalle loro angosce.
La domenica c’è per questo: perché una generazione, quella dei genitori, nell’ ambiente favorevole della famiglia, trasmetta alla generazione che segue, quella dei figli, il patrimonio della fede e della preghiera, che sa portare la calma e la pace nel cuore. L’affidamento a Cristo, infatti, infonde la certezza che non siamo soli nel cammino della vita, soddisfa la nostra intelligenza, offre la speranza necessaria, risolve ogni nostra ansietà. Ora, con la lode nel cuore, accogliamo nella Santa Messa Colui che un giorno si levò a comandare al vento e al mare e al quale il vento e il mare obbedirono e ci dice: Perchè siete così paurosi? Non avete ancora fede?.
“Atteniamoci - dice sant’Ambrogio - fermamente alla fede come alla rotta sicura, perchè le tempeste del mondo non ci rendano naufraghi. Vasto e spazioso è il mare, ma non ci fa paura: tu, o Signore, hai stabilito la tua Chiesa sicura sulle acque per sempre”.