Città del Vaticano , giovedì, 20. giugno, 2024 10:05 (ACI Stampa).
“Gesù Cristo è il cuore dell’ecumenismo”. Incontrando la Federazione Luterana Mondiale, Papa Francesco guarda alle sfide ecumeniche, al prossimo anniversario del Concilio di Nicea (che il Papa vorrebbe tra l’altro festeggiare con un viaggio ecumenico insieme al Patriarca Bartolomeo), alla necessità di essere “pellegrini di speranza”, in linea con il tema del Giubileo 2025.
Dopo tre anni, la Federazione Luterana Mondiale torna ad incontrare Papa Francesco. C’è un nuovo presidente, il Vescovo Henrik Stubkjær, ma la stessa segretaria generale, ormai da molti anni, la Reverenda Anne Burghardt.
Papa Francesco ricorda l’incontro di tre anni fa, il fatto che la stessa reverenda Burghardt abbia ricordato il 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea che “crea un legame ecumenico che ha il suo centro in Cristo”. Sempre in quel discorso, Burghardt – racconta il Papa – mise in luce che c’era stata una testimonianza sul Statuts del Credo Niceno come Dogma della Chiesa già prima del Concilio Vaticano II tra i cristiani cattolici e luterani degli Stati Uniti.
Papa Francesco sottolinea che, sì, “Gesù Cristo è il cuore dell’ecumenismo”, è “la misericordia divina incarnata, e la nostra missione ecumenica è quella di testimoniarlo”, un obiettivo, che – ricorda il Papa – si trova già nella Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione.
La dichiarazione fu firmata il 31 ottobre 1999 ad Augusta, 25 anni fa, e si tratta di “un altro segno di speranza nella nostra storia di riconciliazione”, che va conservato “nella memoria come qualcosa sempre vivo”.