Roma , giovedì, 20. giugno, 2024 14:00 (ACI Stampa).
Un carisma antico ma sempre nuovo, sempre attuale. E' quello della Congregazione monastica Figlie del Cuore di Gesù, fondata ad Anversa il 20 giugno del 1873 dalla Beata Maria di Gesù, al secolo Maria Deluil-Martiny, donna dal fine intelletto e dal cuore brillante animata da un profondo amore per l'Eucaristia così come venne sottolineato da San Giovanni Paolo II al momento della sua beatificazione (22 ottobre 1989): «Ha capito in profondità l'offerta che Cristo fa di sé stesso al Padre per la salvezza del mondo. Maria di Gesù mostra mirabilmente il senso di una devozione eucaristica ben capita, unendo all'adorazione il ringraziamento, la supplica e l'offerta sincera della propria vita”. Il tempo trascorso da quel 20 giugno 1873 è molto ma ciò che soprende di più di questa Congregazione è lo spirito vivo che conserva ancora oggi. Per poter approfondire meglio il carisma dell'istituto religioso, AciStampa ha rivolto alcune domande a Suor Maria Giovanna del Sacro Cuore, Madre Generale del monastero romano, uno dei centri di preghiera più vivi della Capitale.
Madre Maria Giovanna, qui, nel monastero si vive nella preghiera, in una profonda contemplazione del Signore. Allora, la prima domanda che nasce spontanea è: come è possibile ascoltare la voce dello Spirito?
Forse sarebbe bene comprendere - prima di tutto - cosa vuol dire Spirito, cos'è questo Spirito, e chi è questo Spirito. La risposta alle tre domande è una sola, alla fine: Gesù. E' lo Spirito di Gesù che ci parla, quello stesso Spirito che ci ha donato morendo sulla Croce. Dunque, è necessario, per ascoltarLo, cercare di conoscere sempre di più Gesù. Diceva sant'Ignazio di Loyola: “Signore che io ti conosca più intimamente, per amarti più ardentemente e per servirti più fedelmente”. Il primo passo è la conoscenza; una conoscenza che è incontro continuo con Lui. E se approfondiamo questo incontro sarà lo Spirito stesso a parlarci, a rivelarsi. Per fare questo è necessario stare in silenzio che non vuol dire - sia chiaro - assenza di parole, bensì essere in ascolto di una presenza: stare in ascolto della Sua presenza che è incontro con l'unica vera parola: la Parola.