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Finanze vaticane, il rapporto ASIF 2023 mette in luce le modifiche alla legge antiriciclaggio

Pubblicato il 17 giugno, il Rapporto dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria mostra anche alcune novità riguardo la legge

Basilica di San Pietro | Una veduta della Basilica di San Pietro | Bohumil Petrik / CNA Basilica di San Pietro | Una veduta della Basilica di San Pietro | Bohumil Petrik / CNA

Si attendeva la luce verde del Comitato del Consiglio d’Europa MONEYVAL alle modifiche normative, che è arrivata il 28 maggio, perché l’Autorità antiriciclaggio vaticana definisse e delineasse il suo rapporto annuale. Che è uscito poi il 17 giugno, direttamente sul sito dell’Istituto, senza una comunicazione istituzionale, senza una conferenza stampa di presentazione – non se ne fanno più dal 2019 – come se le questioni finanziarie fossero diventate improvvisamente qualcosa non da tenere nascosto, ma di certo da non enfatizzare.

Il rapporto dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria 2023 – ASIF come si dice adesso, mentre prima era AIF – si presenta in 30 pagine che non hanno sostanziali novità, ma che includono anche dei box in cui si presentano alcune novità normative. Forse la più significativa delle novità è quella che riguarda la possibilità di esternalizzare i servizi per gli enti vigilati – e cioè solo uno: lo IOR – anche se a seguito di quella che viene definita una attenta valutazione dei rischi. Ed è magari un modo del sistema di proteggere se stesso, dopo che lo stesso IOR si è trovato a pagare dei costosi consulenti esterni nel corso degli ultimi dieci anni, come il Promontory Financial Group che è poi finito nella maretta di alcuni scandali finanziari negli Stati Uniti.

Per il resto, il rapporto ASIF si dipana senza grosse sorprese in 30 pagine, secondo una struttura che prevede anche alcuni approfondimenti in dei box come succedeva in passato, sebbene non ci siano approfondimenti riguardo i casi seguiti dall’Autorità come invece era stato fatto in passato, quando i riferimenti precisi permettevano di comprendere anche i casi a cui ci si riferiva.

Qualche cifra. Riguardo l’attività di informazione finanziaria, la Unità di Informazione Finanziaria dell’ASIF ha ricevuto 123 Segnalazioni di Attività Sospetta, di cui 118 dall’unico ente vigilato, e cioè l’Istituto delle Opere di Religione, 4 da Autorità della Santa Sede e dello Stato di Città del Vaticano e uno da un Ente Senza Scopo di Lucro. Il direttore generale dell’ASIF Giuseppe Schlitzer segnala che “i valori risultano in linea con quelli registrati per il 2022”.

Quando le segnalazioni erano 128 (124 dallo IOR, 2 da autorità vaticane, 1 da un ente senza scopo di lucro e 1 da altri soggetti).

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L’ASIF ha inoltrato 11 rapporti al Promotore di Giustizia, contro i 19 del 2022, mentre Schlitzer ci tiene a sottolineare che “la cooperazione interna è rimasta intensa”. Per quanto riguarda la cooperazione internazionale, l’ASIF ha inviato 22 richieste di informazioni o comunicazioni spontanee alle proprie controparti, e ha ricevuto dieci richieste analoghe.

L’ASIF ha poi firmato nove protocolli con le Unità di Informazione Finanziaria di Algeria, Azerbaijan, Bahamas, Curaçao, Libano, Senegal, Mauritius, Nepal e Zambia, facendo salire a 76 i protocolli di intesa per quanto riguarda l’informazione finanziaria.

Per quanto riguarda le dichiarazioni di trasporto transfrontaliero di contante, nel 2023 l’ASIF ha registrato 165 dichiarazioni in entrata, per un importo totale di 15.462.762 euro, e 361 dichiarazioni in uscita, per un importo totale di 5.201.311 euro. Continua il trend cominciato nel 2019, considerando che nel 2022 l’ASIF aveva registrato 154 dichiarazioni in entrata, per un importo totale di 14.725.989 euro, e 410 dichiarazioni in uscita, per un importo totale di 6.273.198 euro.

Unico ente vigilato è lo IOR. Il rapporto sottolinea che dal 2020 al 2023 l’ufficio di Vigilanza ha condotto tre ispezioni sullo IOR, una prudenziale, una ispezione di follow up, una ispezione su contrasto al riciclaggio e finanziamento al terrorismo.

Nell’introduzione al rapporto, il presidente dell’ASIF Carmelo Barbagallo mette in luce la difficile situazione internazionale, con una ulteriore guerra (quella in Terrasanta) aggiuntasi a quella in Ucraina, cosa che “contribuisce a rendere sempre più complesse e difficili le relazioni internazionali”.

Il rapporto sottolinea che “l’Ufficio Regolamentazione e Affari Legali ha svolto vari approfondimenti e fornito supporto costante alla Presidenza, alla Direzione ed alle altre unità operative dell’ASIF”, con particolare riferimento alla legge XVIII che ha voluto recepire “alcune raccomandazioni” del Rapporto MONEYVAL 2021 – rapporto che non era una bocciatura, ma che comunque presentava luci ed ombre.

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Tra le modifiche normative, va segnalata quella che viene chiamata una “procedura più snella, efficace ed immediata” rispetto alla precedente, e che ha voluto anche rendere evidente che le misure cautelari sono “una fattispecie diversa rispetto alle misure finanziarie, in quanto da applicarsi in via preventiva”.

Per quanto riguarda la cosiddetta esternalizzazione, si nota che “il ricorso all’esternalizzazione può avere ricadute positivi”, e dunque “se da un lato esternalizzare i processi e le attività che possono essere svolti più efficacemente da terzi o che non risulta conveniente in termini costi/benefici gestire internamente può rivelarsi una mossa strategica in grado di creare valore per l’intermediario, dall’altro, l’ente deve mantenere la capacità di governo delle funzioni esternalizzate”. Si tratta, dunque, di “prevedere un’analisi preventiva di inquadramento dell’esternalizzazione con focalizzazione su costi/benefici, l’approntamento di un sistema olistico di gestione dei rischi, con particolare attenzione alla sicurezza dei dati e dei sistemi, nonché l’attribuzione di precisi compiti alla funzione di audit interno”.