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I Papi e il G7. Fino ad oggi solo messaggi: l'esordio di Papa Francesco

Il G7 nasce nel 1975 come forum intergovernativo composto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Giappone, Italia, Francia e Germania, a cui partecipano anche i rappresentanti dell’Unione Europea

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Quella di oggi a Borgo Egnazia, in Puglia, sarà davvero una prima volta. Un Papa, Francesco, si reca al G7 per partecipare ad una sessione dei lavori. Mai un Pontefice aveva preso parte ad un meeting dei cosiddetti sette grandi.

Il G7 nasce nel 1975 come forum intergovernativo composto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Giappone, Italia, Francia e Germania, a cui partecipano anche i rappresentanti dell’Unione Europea.

In passato i Papi si erano limitati ad inviare lettere o messaggi al presidente di turno dei diversi vertici.

Ad esempio nel 2001 – alla vigilia del vertice di Genova – Giovanni Paolo II auspicava “che durante questi intensi giorni di lavoro nessuna persona e nessuna nazione siano escluse dalle vostre preoccupazioni! Senza lasciarvi schiacciare dal peso delle singole questioni, sono sicuro che vi impegnerete a promuovere una cultura della solidarietà che permetta soluzioni concrete ai problemi che più assillano i nostri fratelli nella vita e nei rapporti con gli altri: la pace, la povertà, la salute e l'ambiente”.

In occasione del G20 – il forum allargato ai Paesi più industrializzati del mondo – del 2009 Papa Benedetto XVI scriveva all’allora primo ministro britannico Gordon Brown. “Se un elemento centrale della crisi attuale è da riscontrare in un deficit di etica nelle strutture economiche, questa stessa crisi – osservava il Papa - ci insegna che l’etica non è fuori dall’economia, ma dentro e che l’economia non funziona se non porta in sé l’elemento etico. Perciò, la rinnovata fiducia nell’uomo, che deve informare ogni passo verso la soluzione della crisi, troverà la sua migliore concretizzazione nel coraggioso e generoso potenziamento di una cooperazione internazionale capace di promuovere un reale sviluppo umano ed integrale”.

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Questa volta sarà diverso: il Papa interverrà di persona, affrontando il tema dell’intelligenza artificiale. Prima e dopo anche una serie di delicati colloqui bilaterali. Nel G7 – tra ieri ed oggi - si è anche discusso di Ucraina, Medio Oriente, Africa, e i leader si stanno anche scontrando sulla questione dell’aborto, da inserire come diritto nella dichiarazione finale come vorrebbero Francia e Stati Uniti, o espungerla come vorrebbe invece l’Italia.