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Verso un nuovo documento congiunto cattolico ortodosso

Il testo avrà come titolo: Verso l’Unità nella fede: questioni teologiche e canoniche. La bozza è già stata discussa a Bari

Commissione Cattolico Ortodossa | Un momento dell'incontro del comitato di coordinamento della Commissione Congiunta Cattolico Ortodossa a Bari | DPUC Commissione Cattolico Ortodossa | Un momento dell'incontro del comitato di coordinamento della Commissione Congiunta Cattolico Ortodossa a Bari | DPUC

Ci sarà un nuovo documento congiunto cattolico ortodosso, intitolato “Verso l’Unità nella fede: questioni teologiche e canoniche”, la cui bozza è stata discussa nel Comitato di Coordinamento della Commissione Teologica Congiunta per il Dialogo tra gli Ortodossi e la Chiesa Cattolica durante il loro ultimo incontro.

Il comitato si è incontrato a Bari dal 3 al 7 giugno. È il comitato operativo, che delinea le linee guida e mette a punto il lavoro della commissione, e che determina i temi che saranno discussi dalla commissione. Il Comitato di Coordinamento è guidato dal Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dal metropolita Job di Pisidia del Patriarcato Ecumenico. I due sono anche co-presidenti della Commissione. Fino al 2018, era parte del comitato e della commissione anche un rappresentante del Patriarcato di Mosca. Tuttavia, dal 2018 il Patriarcato di Mosca, in protesta con la decisione del Patriarcato Ecumenico di garantire l’autocefalia alla Chiesa Ortodossa Ucraina, ha deciso di sospendere tutti i dialoghi ecumenici multilaterali che fossero presieduti o co-presieduti dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.

Secondo il comunicato finale del Comitato, i membri hanno “considerato la bozza di un testo intitolato “Verso l’Unità nella Fede. Questioni canoniche e teologiche”, chiamato a “riassumere i risultati del dialogo fino ad oggi e identifichi le diverse questioni ancora da risolvere tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa”.

Il comunicato sottolinea che “il Comitato di Coordinamento ha cominciato a discutere in particolare delle questioni teologiche e storiche riguardo il Filioque e l’infallibilità”. A questo proposito, aggiunge, “sono stati formati due sottocomitati, e ognuno di questi ha avuto il compito di produrre una bozza su uno di questi temi”. Inoltre, è stato deciso che “una volta che questi documenti in bozza saranno completati, il Comitato di Coordinamento si incontrerà, si spera il prossimo anno in data e luogo da destinarsi, per discuterli nel dettaglio”.

Il tema dell’infallibilità e quello del flioque sono cruciali nel dialogo ecumenico. Il secondo è stato il pretesto per lo scisma di oriente, mentre il dogma dell’infallibilità papale – proclamato tra l’altro solo nel Concilio Vaticano I – sembra essere un ostacolo per la definizione del Papa come primo tra i patriarchi o prima sede.

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Il documento, dunque, dovrebbe servire a delineare le differenze che non permettono la comunione eucaristica tra le due Chiese.

Interessante che l’incontro di Bari sia avvenuto a pochi giorni dalla pubblicazione del documento “Il vescovo di Roma, un documento di studio che per la prima volta sintetizza le risposte all’enciclica Ut Unum Sint di San Giovanni Paolo II, e che si conclude con una proposta per l’esercizio del ministero di unità del vescovo di Roma in modo che queste siano riconosciute “da uno e da tutti”.

Vale la pena ricordare che questo documento era già previsto quando nel 2022, quando poi si decise di procedere con il documento “Primato e sinodalità dal secondo millennio ad oggi”, che era la naturale prosecuzione del documento “Primato e sinodalità nel primo millennio e oggi”, scaturito dall’incontro di Chieti del 2016.

Dopo l’incontro di Chieti c’è stato un incontro del comitato di coordinamento a Leros, in Grecia, dal 5 al 9 settembre 2017. Durante l’incontro, si era deciso di stilare un documento sul tema Verso l’unità nella fede: questioni teologiche e canoniche. Quindi, si era rimandato ad un altro incontro del comitato di coordinamento, da svolgere entro il 2018. Questo ha avuto luogo a Bose, proprio nel periodo in cui la questione dell’autocefalia ucraina entrava nel vivo.

Il documento Verso l’Unità della Fede era stato poi accontonato, a favore di quello su primato e Sinodalità perché il tema è sembrato in maggiore continuità con l’ultimo documento approvato dalla Commissione mista internazionale, intitolato Sinodalità e primato nel primo millennio. Verso una comune comprensione al servizio dell’unità della Chiesa