Un modo per celebrare l’eredità scientifica di Mons. Georges Lemaître, il fisico belga che ha sviluppato quella che oggi è conosciuta come la teoria del Big Bang.
Non è la prima volta che la Specola organizza una conferenza del genere. Nel 2017 già l’obiettivo era quello di favorire una proficua interazione tra gli studiosi di cosmologia teorica e osservativa. Creare un ambiente stimolante per l’emergere di idee innovative e sviluppare nuove linee di ricerca in cosmologia. In questa seconda conferenza i temi in discussione andranno dalla tensione nelle misure della costante di Hubble, all’enigmatica natura delle singolarità spazio-temporali (compresi Big Bang e buchi neri), fino alle onde gravitazionali e all’affascinante ricerca della gravità quantistica e delle sue connessioni con l’entanglement e i fondamenti della teoria quantistica.
Una occasione anche per conoscere meglio monsignor George Lemaître (1894-1966) professore di fisica all’Università Cattolica di Lovanio. Dal 1960 al 1966 è stato anche presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Sacerdote devoto, apparteneva alla Fraternità Sacerdotale degli Amici di Gesù, fondata dal cardinal Mercier, vescovo di Malines. Negli anni Venti, le osservazioni astronomiche avevano rivelato un misterioso moto di recessione di galassie lontane. Nel 1927, risolvendo le complicate equazioni della teoria della relatività generale di Einstein, Lemaître spiegò che questo moto era il risultato dell’espansione dell’Universo. Questo poco prima che le osservazioni di Edwin Hubble stabilissero una relazione, chiamata “legge di Hubble” che collega la velocità di recessione e la distanza delle galassie. Per questo motivo, nel 2018, l’Unione Astronomica Internazionale ha votato affinché la “Legge di Hubble” venga ribattezzata “Legge di Hubble-Lemaître”.
Molto conosciuti sono anche gli studi di Lemaître sulle singolarità dei buchi neri, soprattutto per quanto riguarda la regolarità della soluzione di Schwarzschild intorno all’orizzonte
degli eventi. E, più famosa, la sua teoria dell’“Atomo primordiale”, oggi nota come teoria del “Big Bang”. Egli comprese che l’espansione dell’Universo implicava che in qualche momento nel passato l’Universo doveva aver attraversato uno stato di altissima densità energetica, come un “atomo originario” da cui tutto ebbe inizio. Il suo studio può essere considerata il
precursore della moderna gravità quantistica.
Questa conferenza della Specola Vaticana è incentrata sull’attualità delle intuizioni scientifiche di Lemaître. La conferenza è sostenuta anche dall’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), uno dei più importanti istituti di ricerca pubblici italiani.
Maggiori informazioni sulla conferenza sono disponibili sul sito della Specola Vaticana: https://www.vaticanobservatory.va and: https://indico.cern.ch/e/lemaitre2024.
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