Roma , lunedì, 10. giugno, 2024 9:00 (ACI Stampa).
Il 16 aprile 1966 Paolo VI varca l’ingresso del Campidoglio, sede del Comune di Roma: è la prima visita di un Papa al Sindaco di Roma è la prima di un Pontefice da tempo immemore. L’ultima visita fu di Pio IX pochi giorni della presa di Roma nel settembre 1870.
Paolo VI vuole con questo atto di omaggio ringraziare Roma e i romani “dell'ospitalità, del rispetto, della gentilezza, di cui il Concilio Ecumenico è stato circondato. Ci fa piacere dare testimonianza delle premure, dei servizi, delle cortesie che sono state prodigate sia alle persone, che alle manifestazioni del Concilio; siamo lieti e lusingati dell'onore che per il felice svolgimento di così grande e singolare avvenimento si proietta sulla Città e segna una pagina nobile e indimenticabile della sua storia. Grazie di tutto questo”, le parole di Paolo VI.
In un certo senso anche Papa Giovanni Paolo I ha visitato il Campidoglio, fermandosi – il giorno della presa di possesso della Cattedra Romana – ai piedi del Colle per salutare il Sindaco di Roma. E’ sabato 23 settembre 1978: il Papa morirà il 28 successivo. “I problemi dell'Urbe – disse il Pontefice - mi trovano particolarmente attento e sensibile in ragione della loro urgenza, della loro gravità e, soprattutto, dei disagi e dei drammi umani e familiari, di cui non di rado sono il segno manifesto. Come Vescovo della Città, ch'è la sede primigenia del ministero pastorale affidatomi, più acutamente sento riflesse nel cuore queste sofferte esperienze, e sono da esse sollecitato alla disponibilità, alla collaborazione, a quell'apporto di ordine morale e spirituale, quale corrisponde alla specifica natura del mio servizio, per poterle almeno alleviare”.
20 anni dopo, è il 1998, la visita di Giovanni Paolo II. Siamo alla vigilia del Giubileo del 2000. “Roma e il Giubileo: due realtà – furono le parole del Papa - che si richiamano e si illustrano reciprocamente! Roma si riflette nel Giubileo e il Giubileo dice riferimento alla realtà di Roma. La celebrazione ripropone la fede in Gesù Cristo annunciata e testimoniata qui dall'apostolo Pietro; richiama l'esigenza di ristabilire l'effettiva uguaglianza di diritti tra tutti gli uomini, alla luce della legge e della giustizia di Dio; esorta al superamento delle divisioni e delle loro cause per instaurare una vera comunione tra tutti gli esseri umani. Con la sua storia religiosa e civile e con la sua dimensione cattolica, Roma evoca mirabilmente questi valori. Essa è la Sede del Principe degli Apostoli e del suo Successore; custodisce le Memorie del martirio dei santi Pietro e Paolo; é conosciuta come patria del diritto e della civiltà latina e cristiana; è apprezzata come città universalmente aperta all'accoglienza. Per tali singolari corrispondenze, Roma è chiamata a vivere in modo esemplare la grazia del Giubileo”.
Nel 2009 – il 9 marzo - toccò a Benedetto XVI. “Questa nostra città, come del resto l’Italia e l’intera umanità, si trova ad affrontare oggi – disse Papa Benedetto nel suo discorso - inedite sfide culturali, sociali ed economiche, a causa delle profonde trasformazioni e dei numerosi cambiamenti sopravvenuti in questi ultimi decenni. Roma si è andata popolando di gente che proviene da altre nazioni e appartiene a culture e tradizioni religiose diverse, ed in conseguenza di ciò, ha ormai il volto di una Metropoli multietnica e multireligiosa, nella quale talvolta l’integrazione è faticosa e complessa. Da parte della comunità cattolica non verrà mai meno un convinto apporto per trovare modalità sempre più adatte alla tutela dei diritti fondamentali della persona nel rispetto della legalità. Sono anch’io persuaso che, attingendo nuova linfa alle radici della sua storia plasmata dal diritto antico e dalla fede cristiana, Roma saprà trovare la forza per esigere da tutti il rispetto delle regole della convivenza civile e respingere ogni forma di intolleranza e discriminazione”.