Città del Vaticano , venerdì, 7. giugno, 2024 18:47 (ACI Stampa).
"C’è bisogno di un rinnovato impegno per edificare un mondo pacifico". Il Papa lo ripete accanto all' olivo piantato 10 anni fa con i presidenti di Israele e dell' Autorità palestinese davanti ai rappresentanti delle religioni in un Momento di Preghiera nell'anniversario dell' "Invocazione per la Pace" in Terra Santa.
"La brutalità della guerra, le violenze che essa scatena e l’odio che semina anche nelle generazioni future dovrebbero convincerci che «ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male»" dice Francesco citando la Fratelli Tutti. Per il Papa "in gioco ci sono sempre le lotte di potere tra i diversi gruppi sociali, gli interessi economici di parte, gli equilibrismi politici internazionali che mirano a una pace apparente, fuggendo dai problemi reali".
É urgente "che dalle macerie di Gaza si levi finalmente la decisione di fermare le armi e, perciò, chiedo che ci sia un cessate-il-fuoco; penso ai familiari e agli ostaggi israeliani e chiedo che siano liberati il prima possibile; penso alla popolazione palestinese e chiedo che sia protetta e riceva tutti gli aiuti umanitari necessari; penso ai tanti sfollati a causa dei combattimenti, e chiedo che presto le loro case vengano ricostruite perché possano ritornarvi in pace". Ma il Papa pensa anche a tutti coloro che cercano sinceramente la pace e dice. "Tutti dobbiamo lavorare e impegnarci affinché si raggiunga una pace duratura, dove lo Stato di Palestina e lo Stato d’Israele possano vivere l’uno accanto all’altro, abbattendo i muri dell’inimicizia e dell’odio". Vede Gerusalemme come città di incontro e chiede a Dio che nasca la pace "da cuori trasformati" perché "non ci può essere pace se prima non lasciamo che Dio stesso disarmi il nostro cuore, per renderlo ospitale, compassionevole e misericordioso, Dio è ospitale, compassionevole e misericordioso". Israele e la Palestina hanno bisogno di un abbraccio di pace, dice Francesco ricordando l'abbraccio di due padri a Verona.
E poi ripete la preghiera di dieci anni fa affidandosi a Maria, la fanciulla di Nazaret, la Regina della pace.
"Signore, Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Abbiamo provato tante volte e per tanti anni