Roma , venerdì, 7. giugno, 2024 14:00 (ACI Stampa).
Il Sacro Cuore di Gesù, un mistero. Un immenso mistero a cui molti santi si sono sentiti attratti, chiamati: una devozione antica che cominciò ad avere sviluppo maggiormente nel 1600 grazie a San Giovanni Eudes (1601-1680) e a Santa Margherita Maria Alacocque (1647-1690).
San Giovanni Eudes, instancabile divulgatore della devozione al Sacro Cuore di Gesù: dapprima nei suoi innumerevoli scritti parla del Cuore di Maria, ma poi si concentra su quello di Cristo. I due cuori, uniti: questo in sintesi il suo pensiero. Sarà il primo a comporre un Ufficio liturgico e una Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù, celebrando le loro feste all’interno della congregazione da lui fondata, la Congregazione di Gesù e Maria per la formazione dei sacerdoti nei seminari e quella delle monache di Nostra Signora della Carità. San Giovanni Eudes dimostra, con argomentazioni teologiche, che vi è una profonda unione tra i due Cuori: “Il nostro proposito è stato sempre, dai primordi della nostra congregazione, di contemplare e onorare questi due amabili Cuori come uno stesso Cuore, in unità di spirito, di sentimento e di affezione”.
L’altro nome a cui si deve far riferimento per approfondire questa devozione così particolare è quello di Santa Margherita Maria Alacocque che ebbe per ben 17 anni delle apparizioni di Gesù. Fu lui stesso a chiederle una speciale devozione al Suo Sacratissimo Cuore. La prima visione risale al 27 dicembre 1673. E’ la festa di san Giovanni Evangelista e la santa francese, monaca visitandina nel monastero di Paray-le-Monial, racconta così - nella sua Autobiografia - questo sorprendente incontro. Gesù stesso le disse: “Il mio Divin Cuore è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che non potendo più contenere in sé stesso le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie in ordine alla santità e alla salvezza necessarie per ritirarli dal precipizio della perdizione”. Furono diverse le apparizioni di Cristo alla santa. La terza, importantissima: Gesù le chiese di comunicarsi ogni primo venerdì del mese e di prostrarsi con il viso a terra per un’ora nella notte tra il giovedì e il venerdì in ricordo della sua agonia nel Getsemani.
Sarà da questa apparizione che nasceranno due espressioni importanti della devozione al Sacro Cuore: la Comunione nel primo venerdì del mese e la cosiddetta “Ora Santa” in riparazione ai torti subiti dal Cuore di Gesù. Necessario annoverare anche la quarta apparizione che avvenne l’ottavo giorno dopo la festa del Corpus Domini del 1675. La data è importante poiché si tratta di quella in cui oggi viene celebrata la solennità del Sacro Cuore: Gesù desiderava che fosse istituita una speciale festa in onore del Sacro Cuore dopo, appunto, l’ottava del Corpus Domini.
I santi si incontrano, i santi si “attraggono” come calamite, così si potrebbe dire. E fra la santa francese e il suo direttore spirituale, San Claudio de la Colombière (1641-1682), avvenne un’intesa spirituale profonda fin dal primo loro incontro. “Io ti manderò un mio servo fedele e amico perfetto”, così aveva promesso Gesù a Margherita Maria Alacoque. E così avvenne. Le due figure furono legate soprattutto dalla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Queste, le parole di una delle preghiere più famose che il santo compose: “Sacro Cuore di Gesù, insegnami a dimenticare completamente me stesso perché questa è l'unica via per poter davvero entrare in Te. E poiché ciò che farò per l'avvenire sarà Tuo, fa' in modo che non compia mai nulla che non sia degno di Te”.