Bayeux , giovedì, 6. giugno, 2024 9:00 (ACI Stampa).
All’alba del 6 giugno 1944 sulle coste della Normandia, nel nord della Francia, centinaia di migliaia di soldati Alleati sbarcarono per mettere fine all’occupazione nazista della Francia e dell’Europa.
Decine di migliaia di soldati anglo-americani, e non solo, rimasero uccisi su quelle spiagge nelle prime ore del D-Day.
Anche il Papa ha voluto ricordare l’evento a 80 anni di distanza, con un messaggio inviato a Monsignor Jacques Habert, Vescovo di Bayeux e Lisieux.
“Ricordiamo – scrive Francesco - il colossale e impressionante sforzo collettivo e militare compiuto per ripristinare la libertà. E pensiamo anche al costo di questo sforzo: questi immensi cimiteri dove si allineano migliaia di tombe di soldati - la maggior parte dei quali giovanissimi e molti dei quali venuti da lontano - che hanno eroicamente dato la vita, ponendo così fine alla Seconda Guerra Mondiale e ristabilendo la pace, una pace che - almeno in Europa - durerà quasi 80 anni. E vogliamo ricordare le innumerevoli vittime civili innocenti e tutti coloro che hanno sofferto per questi terribili bombardamenti”.
“Ma gli sbarchi del D-Day – prosegue Francesco - evocano più in generale la catastrofe rappresentata da questo spaventoso conflitto mondiale. Sarebbe inutile e ipocrita ricordarlo senza condannarlo e respingerlo una volta per tutte, senza ripetere il grido di San Paolo VI dal palco delle Nazioni Unite il 4 ottobre 1965: Mai più la guerra! Se per alcuni decenni la memoria degli errori del passato ha sostenuto la ferma determinazione a fare tutto il possibile per evitare un nuovo conflitto mondiale aperto, noto con tristezza che oggi non è più così e che gli uomini hanno la memoria corta. Che questa commemorazione ci aiuti a recuperarla! È preoccupante, infatti, che a volte si torni a prendere in seria considerazione l'eventualità di un conflitto generalizzato, che si prenda gradualmente confidenza con questa inaccettabile possibilità. La gente vuole la pace! Minare questo nobile ordine di cose per ambizioni ideologiche, nazionalistiche o economiche è un grave errore davanti all'umanità e alla storia, un peccato davanti a Dio. Preghiamo per gli uomini che vogliono le guerre, per coloro che le iniziano, le fomentano insensatamente, le mantengono e le prolungano inutilmente o ne traggono cinicamente profitto. Che Dio illumini i loro cuori e metta davanti ai loro occhi la scia di disgrazie che provocano”.