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Papa Francesco, quando il decimo concistoro del pontificato?

Se si eccettua il 2021, Papa Francesco ha presieduto un concistoro all’anno dall’inizio del suo pontificato, creando complessivamente 142 cardinali. Ed entro la fine del 2024 il Papa potrebbe procedere al concistoro numero 10 del pontificato

Papa Francesco con i cardinali |  | CNA Papa Francesco con i cardinali | | CNA

Se si eccettua il 2021, Papa Francesco ha presieduto un concistoro all’anno dall’inizio del suo pontificato, creando complessivamente 142 cardinali. Ed entro la fine del 2024 il Papa potrebbe procedere al concistoro numero 10 del pontificato.

Quando? Con Papa Francesco è impossibile fare previsioni, visto che il Pontefice ci ha abituati alle sorprese nei tempi e nelle scelte, soprattutto in tema di concistori. La data prescelta, comunque, potrebbe essere decisa intorno all'avvio della seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, che si aprirà il prossimo ottobre in Vaticano. 

Questa volta la Curia Romana potrebbe rimanere all’asciutto, così come successo l’ultima volta nel concistoro del 2017. Gli unici capi dicastero che ancora non sono cardinali sono il Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, l’Arcivescovo Fisichella, e il Prefetto del Dicastero per i Testi Legislativi, l’Arcivescovo Iannone. E ovviamente Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero della Comunicazione, che però essendo un laico è escluso dalle possibili scelte del Papa.

Anche l’Italia potrebbe non avere molta voce in capitolo: attualmente i porporati italiani elettori che non prestano servizio nella Curia Romana sono Francesco Montenegro, Arcivescovo emerito di Agrigento; Giuseppe Betori, Arcivescovo emerito di Firenze; Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo de L’Aquila; Oscar Cantoni, Vescovo di Como; Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna; Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Chiusi-Pienza-Montepulciano. Al Papa – lo abbiamo visto – piace sorprendere e un nome a sorpresa per una porpora italiana potrebbe essere quello di Monsignor Domenico Pompili, attuale Vescovo di Verona, secondo alcune voci in lizza anche come possibile futuro Vicario Generale di Roma.

Il prossimo anno la Spagna – dopo il compimento degli 80 anni nell’aprile scorso del Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrerperderà altri tre cardinali elettori: Fernando Vergez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo emerito di Madrid; Antonio Canizares Llovera, Arcivescovo emerito di Valencia, compiranno 80 anni nel 2025. Un nome iberico forte per il concistoro potrebbe essere quello dell’Arcivescovo di Valladolid e Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, Monsignor Luis Javier Argüello García.

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Nei prossimi mesi anche Francia e Stati Uniti perderanno un loro rappresentante in un futuro conclave. Il Papa guardando oltreoceano potrebbe puntare su un altro rappresentante dell’ala liberal della Chiesa a stelle e strisce dopo le porpore assegnate ai Cardinali Gregory, Arcivescovo di Washington; McElroy, Vescovo di San Diego; Tobin, Arcivescovo di Newark; Cupich, Arcivescovo di Chicago. In Sudamerica invece potrebbe essere ipotizzabile una porpora per il Perù - che tra la fine del 2023 e l'inzio del 2024 ha visto uscire dal novero degli elettori i suoi due cardinali, Cipriani ThorneBarreto Jimeno - o per l’Ecuador. Non è da escludere nemmeno l'opzione Bolivia.

Guardando all’Asia, potrebbe essere la Chiesa del Vietnam ad essere premiata in un eventuale prossimo concistoro. Il Paese asiatico ha attualmente due cardinali, ma entrambi ultraottantenni: il Cardinale Pierre Nguyen Van Nhon, Arcivescovo emerito di Ha Noi, e il Cardinale Jean Baptiste Phan Minh Man, Arcivescovo emerito di Ho Chi Min.

Anche l’Africa nei prossimi 12 mesi vedrà assottigliarsi il numero di porporati elettori di ben 3 unità: compiranno 80 anni infatti i Cardinali Pengo (Tanzania), Ouedraogo (Burkina Faso) e Sarah (Guinea). La scelta del Papa potrebbe cadere su Uganda, Sudan, Mozambico, Senegal o anche Egitto. E qui il favorito potrebbe essere il Patriarca di Alessandria dei Copti, Ibrahim Isaac Sidrak.

I rappresentanti delle Chiese Orientali con meno di 80 anni nel collegio cardinalizio ad oggi sono tre: il Cardinale Louis Raphael I Sako, Patriarca di Bagdad dei Caldei; il Cardinale George Alencherry, Arcivescovo Maggiore emerito di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi; il Cardinale Baseleios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi. Sono ultraottantenni, e quindi esclusi dall'ingresso in conclave, il Cardinale Bechara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti e il Cardinale Lucian Muresan, Arcivescovo Maggiore di Fagaras e Alba Iulia.

L’Australia, il più grande Paese dell’Oceania, non ha rappresentati nel Sacro Collegio dalla morte del Cardinale George Pell. Nè elettori, né ultraottantenni. Se dovesse guardare all’Australia, il Papa potrebbe puntare sull’Arcivescovo di Perth, il salesiano Costelloe, che è stato Presidente delegato alla prima sessione del Sinodo sulla sinodalità dell’ottobre scorso. Un altro possibile nome è quello dell’Arcivescovo di Melbourne, Monsignor Peter Andrew Comensoli.

Sabato prossimo 8 giugno compirà 80 anni il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto emerito del Dicastero per i Vescovi, e pertanto uscirà dal novero dei cardinali elettori in un futuro conclave. Da quella data i cardinali elettori saranno 126 e i non elettori 110. Entro la fine del 2024 compiranno 80 anni altri 6 porporati, facendo scendere il numero degli elettori a 120, limite massimo previsto da Paolo VI e confermato dai Papi che si sono succeduti fino ad oggi. Beninteso, il Papa può derogare alla norma come successo in passato e come – è dimostrato dai numeri – succede tutt'oggi.

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