Monreale , sabato, 30. gennaio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Il santo Padre Francesco ha ribadito recentemente che “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. La roccia della differenza è fondamentale per ritessere l’umano che rischia diversamente di essere polverizzato in un indistinto egualitarismo che cancella la differenza sessuale e il diritto dei figli ad avere un padre e una madre.
Voglio richiamare una lettera che il cardinale Bergoglio indirizzò il 5 luglio 2010 al dottor Justo Carbajales, Direttore del Dipartimento dei Laici della Conferenza Episcopale Argentina, il quale aveva organizzato una Marcia per la Vita e la Famiglia che voleva opporsi alla legge sul «matrimonio» omosessuale, poi sventuratamente approvata dal Parlamento argentino. Ecco alcune affermazioni del card. Bergoglio:
«Caro Justo, la Commissione Episcopale per i Laici della Conferenza Episcopale Argentina, nell’esercizio della libertà propria di tutti i cittadini, ha preso l’iniziativa di organizzare una manifestazione contro la possibile approvazione di una legge sul matrimonio fra persone dello stesso sesso, riaffermando nel contempo la necessità che ai bambini sia riconosciuto il diritto ad avere un padre e una madre, necessari per la loro crescita ed educazione.
Con questa lettera desidero dare il mio appoggio a questa espressione di responsabilità del laicato. Non si tratta di una questione di semplice terminologia o di convenzioni formali relative a una relazione privata, ma di un vincolo di natura antropologica.
L’essenza dell’essere umano tende all’unione dell’uomo e della donna come realizzazione reciproca, come attenzione e cura, come cammino naturale verso la procreazione. Questo conferisce al matrimonio la sua elevatezza sociale e il suo carattere pubblico.