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Croazia, nessun ostacolo al processo di beatificazione del Cardinale Kuharic

L’arcivescovo di Zagabria ha annunciato l’ok di Roma per l’apertura della causa di beatificazione del cardinale considerato padre dell’indipendenza croata

Franjo Kuharic | Una immagine del cardiale Franjo Kuharic | Wikimedia Commons Franjo Kuharic | Una immagine del cardiale Franjo Kuharic | Wikimedia Commons

È stato arcivescovo di Zagabria dal 1970 al 1997, ha vissuto gli anni bui di Tito, il processo di indipendenza e la guerra nella ex Jugoslavia, ed è considerato come uno dei padri dell’indipendenza croata. Ora il cardinale Franjo Kuharic (1919-2002) potrebbe ascendere alla gloria degli altari, perché da Roma non vi sono ostacoli all’apertura della sua causa di beatificazione.

La notizia è stata data dall’arcivescovo di Zagabria Drazen Kutlesa l’1 giugno, in presenza dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, in Croazia per celebrare la Madonna della Porta di Pietra e per rafforzare delle relazioni diplomatiche già molto solide. Alla celebrazione partecipava anche il Cardinale Josip Bozanic, arcivescovo emerito di Zagabria, nonché di altri vescovi di Croazia e Bosnia – Erzegovina.

Nessun ostacolo dunque per l’apertura del processo di beatificazione del Cardinale Kuharic, che ricevette la berretta rossa nel 1983. In quelli anni, era visto come un modello da parte di tutta la Chiesa croata. È stato uno dei maggiori sostenitori della canonizzazione del Cardinale Aloijzije Stepinac, che lo aveva ordinato sacerdote nel 1945.

Tredicesimo figlio di una famiglia numerosa, sacerdote dal 1945, già nel 1964 fu nominato come vescovo ausiliare di Zagabria. Ha partecipato come vescovo alle ultime due sessioni del Concilio Vaticano II nel 1964 e nel 1965.

Prima coadiutore, poi arcivescovo di Zagabria, succedendo al Cardinale Franjo Seper, ha avuto un ruolo importante nel chiedere la pace e il perdono da parte di tutte le parti in causa quando nel 1991 cominciò ad esplodere la polveriera dell’ex Jugoslavia.

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La causa di canonizzazione si è aperta nel 2012, ed ora – ha spiegato l’arcivescovo Kutlesa – il dicastero per le Cause dei Santi ha affermato che "non vi sono ostacoli" all'inizio del processo di "beatificazione e canonizzazione".